Caterina D’Amico, coordinatore didattico della Scuola Nazionale di Cinema, spiega in un` intervista le ragioni che hanno portato, nel 1998, a mutare il nome dell`ex Centro Sperimentale di Cinematografia. Il Centro Sperimentale nacque dalle ceneri della Scuola Nazionale di Cinema, fondata da Blasetti, e venne inaugurato, come ricorda Lino Miccichè, presidente della Scuola Nazionale di Cinema (SNC), a Cinecittà nel 1937, in un periodo in cui i regimi totalitari intuirono "la potenza mostruosa del cinema".
Tra le tappe principali della gloriosa storia del Centro Sperimentale viene ricordata la "mitica era Rossellini". Il celebre regista, da presidente, elaborò una profonda riforma: fu il primo ad "aprire alla televisione" ed a stabilire che per l’ammissione la metà degli studenti dovesse provenire dalle università e, soprattutto, dalle facoltà umanistiche e l’altra metà da esperienze di lavoro tecnico.
Com’è strutturata, invece, oggi la Scuola Nazionale di Cinema? Ogni anno sono ammessi 54 alunni, 6 per ogni corso, fatta eccezione per quello di recitazione, composto da dodici allievi. Gli indirizzi, tutti della durata di tre anni, sono otto.
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