Il 23 maggio 1992, Paolo Borsellino abbraccia per l’ultima volta il suo amico Giovanni Falcone all’ospedale Civico di Palermo, dove il magistrato è stato trasportato dopo la strage di Capaci. Morirà di lì a poco. Cinquantasei giorni dopo, il 19 luglio 1992, un’auto bomba carica di tritolo stronca la vita di Paolo Borsellino e della sua scorta in via D’Amelio, davanti casa di sua madre. Due stragi che scossero il mondo intero e segnarono la storia della lotta alla mafia. L'immagine di Falcone e Borsellino seduti fianco al fianco mentre parlano e ridono, è il segno positivo del sacrificio umano di due uomini consapevoli che la battaglia che stavano combattendo avrebbe portato dei risultati a costo della vita. Un segno scolpito nella memoria collettiva.
Giacomo Bendotti, autore di Paolo Borsellino. L’agenda rossa, un fumetto pubblicato con le Edizioni BeccoGiallo, vive con Paolo Borsellino i 57 giorni che separano la morte di Falcone e Borsellino. Percorre ogni attimo di angoscia, la passione e la determinazione che spinsero il magistrato a proseguire ...
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“Non si è lavorato invano in questi anni difficili. L’iniziale impegno di pochi ha costretto le istituzioni e la società a guardare in faccia la realtà di un fenomeno criminale destabilizzante troppo a lungo minimizzato ed è valso ad aprire un varco, creare una testa di ponte che ha resistito, con ...
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