Federico Zeri: il Barocco di Noto

Federico Zeri: il Barocco di Noto

La denuncia di un degrado

Federico Zeri: il Barocco di Noto
Tratto dalla famosa la serie in pillole, dal titolo sferzante di Intervallo tragico. Monumenti terminali (1995), in questo breve filmato lo storico dell'arte Federico Zeri (1921-1998), denuncia lo stato di abbandono della piccola capitale del barocco siciliano, Noto. 

Purtroppo questa città sta degradandosi in modo veramente serio, già per alcune scosse di terremoto che hanno lesionato alcuni edifici, poi per la polluzione atmosferica. C'è il pericolo che se non si interviene al più presto, di Noto resterà soltanto qualche rovina e qualche ricordo
Federico Zeri

La città in provincia di Siracusa, nel 1693 fu distrutta da un violento terremoto. Subito dopo, Giuseppe Lanza, duca di Camastra, nominato vicario generale per la ricostruzione della Val di Noto, stabilì di ricostruirla in un sito posto a otto kilometri più a valle, sul declivio del monte Meti. 

Nel piano di costruzione di Noto, intervennero diversi architetti, ingegneri, capimastri e scalpellini, tutte personalità documentate che, durante il Settecento, realizzano un eccezionale ambiente urbanistico, perfettamente fuso con la natura circostante e in perfetto stile barocco

L'unitaria ricostruzione settecentesca del centro di Noto, diede origine a vie della città intervallate da piazze scenografiche e scalinate imponenti che raccordano terrazze e dislivelli
Oggi Noto presenta un tessuto urbano coerente e ricco di episodi architettonici come il Duomo, il Palazzo Comunale e tanti altri edifici privati che spiccano nello skyline azzurro per il colore della tenera pietra locale intagliata, tra il dorato e il rosato.
Nel 2002, il centro storico di Noto è stato dichiarato Patrimonio dell'Umanità (UNESCO), assieme ad altre città tardo barocche della Val di Noto.