Juvarra e la Palazzina di Caccia Stupinigi

Una gemma della "Corona di delizie"

Intorno a Torino, tra Cinque e Settecento, sorsero una serie di dimore ducali suburbane, fastose ville di campagna che andarono a creare la “Corona di delizie” (Mirafiori, Regio Parco, Valentino, Villa della Regina, Venaria, Stupinigi), così detta dallo stesso architetto che vi prese parte attiva, Amedeo Castellamonte (Juvarra, "Villa della Regina" e la cineseria).
La “Corona” cingeva tutti i lati della capitale di Torino, con le proprie bellezze e piacevolezze rimarcando il ruolo di centralità e importanza dei Duchi e dei Re che la plasmarono grazie a grandi architetti dell’epoca.
La Palazzina di Caccia Stupinigi è una delle “delizie” sabaude più prestigiose del Piemonte, un immenso complesso circondato da ettari di verde, situato a dieci chilometri da Torino (Stupinigi, frazione di Nichelino) e pensato per gli ozi della nobiltà, le battute di caccia e le feste di casa Savoia.
La costruzione fu avviata nel 1729 su progetto di Filippo Juvarra (1678–1736), primo architetto di corte che, impegnato in più cantieri, la non la vide mai ultimata. 
Per tutto il Settecento, dopo la morte di Juvarra a Madrid, la Palazzina vide ampliamenti importanti sotto la guida di Benedetto Alfieri (1699–1767), interventi che non tradirono lo spirito innovativo dell’architetto messinese. Juvarra, infatti, aveva lasciato copiosi progetti nel cantiere.

Solitamente, Stupinigi era usata come Palazzina di caccia, luogo di brevi soggiorni. Tuttavia, la sua storia vide matrimoni, ricevimenti e feste importanti di sovrani. Nelle sue stanze dormirono Napoleone, Paolina e la regina d’Italia Margherita di Savoia

Nel corpo centrale della Palazzina, che all’interno ospita il “Salone d’onore”, si innestano quattro bracci che conferiscono al complesso una pianta detta “croce di Sant’Andrea”. È stato scritto che la struttura si proietta nel paesaggio come “pale di un mulino”; questi quattro corpi di fabbrica ospitano i due appartamenti del re e della regina e gli ambienti riservati agli ospiti. In totale, 137 camere e 17 gallerie. 
All’esterno, la bianca “Palazzina” esibisce un incredibile cupola a barca rovesciata, che copre il Salone centrale, sormontata dalla scultura del cervo simbolo di Stupinigi. 
Il grandioso progetto di Juvarra curava tutti i dettagli, dall’esterno all’interno, dove per arredi e decorazioni, l’architetto collaborava con pittori, scultori, stuccatori, quadraturisti e anche specialisti del nuovo genere pittorico alla “chinoise”. 
Il cuore della Palazzina è rappresentato dal grande Salone Centrale di forma ovale e a doppia altezza con balconate dall’andamento concavo e convesso. 
L'interno del Salone, una scenografia in perfetto stile Rococò, esibisce lacche, porcellane, stucchi dorati, specchi e radiche, nonché, gli straordinari affreschi sul tema della caccia realizzati a trompe-l’oeil dai fratelli Domenico e Giuseppe Valeriani (1731-’33). 

Dal 1997 la Palazzina di Caccia Stupinigi è stata inclusa nel Patrimonio UNESCO.

FOTO DI COPERTINA
Veduta dettaglio esterno della Palazzina di Caccia Stupinigi, frazione di Nichelino, Torino