Cesare Beccaria, il pensiero illuminato

La scoperta della giustizia

Giurista e filosofo, considerato uno dei massimi esponenti dell'Illuminismo italiano, autore del trattato Dei delitti e delle pene, Cesare Beccaria, marchese di Gualdrasco e di Villareggio, nasce a Milano (allora Impero asburgico) il 15 marzo 1738 dove morirà il 28 novembre 1794. Studia a Parma dai Gesuiti e si laurea in Giurisprudenza a Pavia. 

Aderisce all'Illuminismo dopo la lettura delle Lettere persiane di Montesquieu e del Contratto sociale di Rousseau, grazie ai quali si entusiasma per i problemi filosofici e sociali ed entra nel cenacolo di casa Verri, dove aveva sede anche la redazione del Caffè, il più celebre giornale politico-letterario del tempo, per il quale firmò anche alcuni articoli. Nel 1764 pubblica Dei delitti e delle Pene, la sua opera più famosa, ispirandosi alle discussioni che si tenevano a casa di Pietro Verri e che vertevano soprattutto sullo stato deplorevole in cui versava la giustizia penale. Il trattato toccava argomenti scabrosi all'epoca come il tema della tortura e della pena di morte, cui Beccaria si dichiara decisamente contrario invocandone una riforma. Il libro ha molto successo in Francia, in Italia invece viene messo al bando nel 1766 a causa soprattutto della distinzione, sottolineata dall'autore, tra "peccato" e "reato".

Dopo aver ottenuto, nel 1768, la cattedra di Scienze Camerali (economia politica), creata per lui nelle scuole palatine di Milano e aver iniziato a mettere mano ad una grande opera sulla convivenza umana (mai completata), Beccaria nel 1771 entrò a far parte del Supremo Consiglio dell'Economia dell'amministrazione austriaca. In questa veste contribuì all'attuazione di una serie di importanti riforme asburgiche, tra queste la riforma delle misure dello stato milanese, intrapresa prima di quella del sistema metrico decimale francese, e a cui Beccaria, insieme al fratello Annibale, dedicò quasi vent'anni della sua vita. 

Beccaria muore a Milano il 28 novembre 1794, a causa di un ictus, all'età di 56 anni. Suo nipote Alessandro Manzoni (figlio della figlia di Beccaria, Giulia) riprenderà nei suoi La colonna infame e ne I promessi sposi, molte delle riflessioni del nonno e di Pietro Verri.

Per aprofondire:

L'Esprit des Lumières