Raffaele Angius

Sabotare il tracciamento dei dati

Parlare con i giovani, in particolar modo dei temi della privacy è molto importante secondo il giornalista Raffaele Angius, perché a differenza degli adulti, la loro vita è tracciata fin da quando erano tracciate le attività dei genitori, prima ancora che nascessero. Tutta questa mole di dati è un patrimonio per chi se ne serve talvolta per interpretare i bisogni, i desideri, le disponibilità di acquisto di una persona ma talvolta anche per indurre le persone ad avere un determinato uso, una determinata opinione.

In tanti anni, soprattutto per un'impostazione che deriva da noi che vediamo arrivare i social network nella nostra vita, si è parlato di difesa del mondo digitale come se il mondo digitale in qualche modo costituisse una minaccia di fronte alla dobbiamo difenderci. Sarebbe importante che i giovani che nascono in questo mondo che già esiste, si rendano conto che non devono avere un atteggiamento soggiogato e difensivo rispetto a queste tecnologie, ma che possono avere un atteggiamento positivo, proattivo, e consapevole nel contrastare l'utilizzo dei dati. Occore, in qualche modo, sabotare il modo in cui avviene il tracciamento dei dati, sottraendo zone della nostra vita al mondo digitale, creando dei perimetri protetti dal mondo digitale, dove neanche le infrastrutture sono in grado di accedere e quindi carpire i nostri segreti: dobbiamo pretendere di poter diffendere quello spazio, custodirlo, e costringere le piattaforme ad adeguarsi alle nostre esigenze.