Le prospettive internazionali: Chiara Monticone, Policy Analyst OCSE

Rapporto OCSE PISA 2015

L'alfabetizzazione finanziaria è oggi riconosciuta a livello mondiale come una competenza fondamentale per giovani e adulti molti quindicenni utilizzano già alcuni servizi finanziari come i conti correnti o le carte prepagate al termine della scuola dell'obbligo, molti faranno fronte a scelte finanziarie più complesse come quella di continuare a studiare e come finanziarie i loro studi.

L'indagine sulla financial literacy all'interno di Pisa 2015, indica in quale misura gli studenti quindicenni hanno acquisito il bagaglio di conoscenze e di competenze finanziarie necessarie per la transizione dalla scuola all'istruzione superiore e al mondo del lavoro e fornisce un'analisi comparata di come le competenze finanziarie degli studenti varino tra i 15 paesi ed economie partecipanti.

Al di là del confronto tra paesi, sottolinea Chiara Monticone, Policy Analyst OCSE, il rapporto studia anche come le competenze siano distribuite all'interno di ciascun paese in quale misura siano associate alle caratteristiche degli studenti e se vi sia una relazione tra le prime esperienze dei giovani con i soldi e le loro competenze.
Quello che emerge dal rapporto OCSE-PISA 2015 è una grande eterogeneità all'interno di ciascun paese, anche in quelli con risultati medi molto alti e soprattutto una percentuale di studenti, circa il 20% hanno competenze insufficienti e che quindi non sono in grado di affrontare situazioni di vita reale che per un adulto possono risultare molto semplici come leggere un estratto conto, una busta paga, capire come funziona un prestito.

Questi dati ci suggeriscono che si potrebbe aiutare questi studenti ad acquisire tali competenze e in tal senso la famiglia rappresenta un canale molto importante di apprendimento in quanto gran parte delle abitudini e delle competenze riguardanti il denaro che gli studenti hanno, sono legati proprio al nucleo famigliare. Ma questa al tempo stesso ha un rovescio della medaglia: in molti casi i genitori stessi hanno competenze relativamente limitate per cui è giusto chiedersi se non ci sia anche un ruolo della scuola o di altri canali per sviluppare queste competenze.

Per esempio dei test, emerge che c'è una grande correlazione tra i risultati in ambito finanziario e risultati che gli studenti hanno in matematica e comprensione del testo, ma vediamo anche che ci sono delle competenze specifiche finanziarie non necessariamente legate alla matematica e alla terminologia specifica che in effetti andrebbero supportate.

L'intervista è stata realizzata in occasione dell'evento "Financial literacy: dai risultati alle prospettive per un’educazione alla cittadinanza finanziaria e economica", tenutosi a Roma il 24 maggio 2017.