Docenti: motivazione e crescita delle competenze

Scuola News - 24 novembre 2020

Durante il primo lockdown che abbiamo vissuto, c'è stata una risposta corale molto forte da parte di tutto il mondo della scuola, che ha aiutato in qualche modo a superare tante difficoltà che erano naturalmente legate a delle modalità di didattica di emergenza che non erano familiari.
Abbiamo già notato, nella puntata della settimana scorsa, che questa risposta condivisa e la forte motivazione che la accompagnava si sono un po’ perse nella nuova situazione determinata dalla seconda ondata del virus.
Anche per questo, è importante che anche il corpo docente mantenga alta la motivazione, cercando di utilizzare al meglio gli strumenti della didattica a distanza, rendendola il più funzionale e inclusiva possibile. 
La didattica a distanza di emergenza non è in nessun modo ideale, in quanto condizionata, vincolata in maniera molto forte, ma nel primo lockdown tale esperienza è stata  vissuta con positività dalla gran parte del corpo docente, come ci confermano i dati del monitoraggio condotto dall'Ufficio Scolastico Regionale della Basilicata: più dell’80% dei docenti ha considerato, con sfumature diverse, comunque positivo il modo in cui si è riuscito ad affrontare il problema, utilizzando strumenti di didattica a distanza di emergenza. Un dato per certi versi sorprendente, che da un lato testimonia la capacità del mondo docente di adattarsi rapidamente alla situazione emergenziale, ma è anche una testimonianza dell’enorme sforzo fatto per cercare di padroneggiare in tempi rapidi strumenti che in molti casi non erano familiari. 
Altro dato interessante che emerge è che la maggior parte dei docenti ha lavorato in modalità miste, sincrone e asincrone. Si tratta di un elemento di ricchezza: se si riesce a pesare correttamente le attività, se si riesce a capire quali attività siano più sensate in un contesto di interazione sincrona e quali attività siano invece più sensate per un lavoro asincrono, è un aspetto che permette di allargare lo sguardo, di identificare una pluralità di risorse e di strumenti utili.
Un dato ulteriore che emerge da questo monitoraggio è quanto siano stati importanti i contenuti offerti on-line dalla Rai e in particolare da Rai Cultura e da Rai Scuola, che sono stati di gran lunga i materiali più utilizzati nel corso del primo lockdown: sono stati usati ben più di Wikipedia, quasi il doppio dei materiali messi a disposizione da tutta il resto dell'editoria scolastica messa insieme, più del doppio dei materiali disponibili su YouTube.
Proprio rispetto all’utilizzo di fonti, materiali, strumenti, una parola chiave dovrebbe essere “differenziare”: per cercare anche di scoprire online risorse e strumenti di apprendimento nuove. Un lavoro importante ma anche per molti versi gratificante, soprattutto se lo affrontiamo con il desiderio di scoprire anche risorse metodologie e strumenti nuovi, per riacquistare motivazione in un momento difficile come questo.
La riflessione sull'esperienza che è stata fatta nel primo lockdown, anche rispetto a quelle che sono le competenze del corpo docente in materia di uso degli strumenti digitali, è oggetto dell’intervento di Paola Cardarelli, dirigente scolastica del liceo Cicerone di Frascati che, in un articolo online su “Tuttoscuola”, propone appunto una riflessione generale sul tipo di attività, di rapporto tra docenti e risorse tecnologiche, offrendo degli spunti molto interessanti anche nell'inquadramento di questa emergenza.
Tra i temi sottolineati da Paola Cardarelli vi è quello del monitoraggio, che risulta fondamentale sia nel valutare che nell’autovalutarsi innanzitutto come singoli docenti. Altra questione molto importante riguarda i meccanismi di valutazione: il fatto di esserci trovati a utilizzare strumenti e contenuti on-line ci porta anche a ripensare alcuni meccanismi di didattica tradizionale, alcuni meccanismi di valutazione tradizionale: sappiamo che la didattica a distanza funziona particolarmente male quando cerchiamo di replicare a distanza le stesse cose che si fanno in presenza, ma può essere un'occasione per sperimentare metodologie diverse, anche rispetto alla valutazione. Un tema, questo, sul quale dovremmo riflettere con particolare attenzione, e sul quale torneremo.