Maurizio Ferraris. Pensiero in movimento

Il testo per apprendere l'avventura delle idee

Una Storia della filosofia che unisce al rigore della trattazione storica proposte didattiche innovative, volte a rendere gli studenti protagonisti e parte attiva della trama filosofica, chiedendo loro di “vestire i panni” del filosofo, assimilarne i principi, provare a ragionare seguendo il suo pensiero, elaborare idee, sviluppare una critica costruttiva; in poche parole: fare filosofia. È questo il pincipio ispiratore di “Pensiero in movimento”, il manuale edito da Paravia (gruppo Pearson Italia), realizzato da Maurizio Ferraris - filosofo, professore ordinario presso l’Università di Torino -, in collaborazione con il Laboratorio di Ontologia della medesima Università. 

“A che cosa serve la filosofia? (Ora lo sappiamo)”: da qui parte l’opera di Maurizio Ferraris, un manuale che si sviluppa come un’“avventura di idee”, un racconto lungo oltre due millenni, per accompagnare i ragazzi nello studio di una disciplina oggi più che mai essenziale nel fornirci le categorie per comprendere il mondo che ci circonda.

Nella realtà frammentata di oggi, in cui la diffusione massiccia delle nuove tecnologie tende a rendere difficile, soprattutto nei più giovani, una visione d’insieme della realtà, la filosofia può contribuire a sviluppare una comprensione profonda delle cose, e a esercitare quel pensiero critico essenziale per avere un punto di vista personale e autonomo sul mondo. 

Il viaggio di “Pensiero in movimento” tocca tutti i protagonisti della filosofia, da Platone e Aristotele, a Cartesio, Kant, Nietzsche fino a Heidegger e ai pensatori contemporanei: una “storia di famiglia” – come la definisce l’autore – seguita passo dopo passo nel suo divenire storico.

E un’attenzione particolare viene dedicata ai componenti di questa grande famiglia: i filosofi, infatti, vengono raccontati come persone, soffermandosi sugli eventi della loro vita, le passioni, il loro tempo storico. La filosofia nasce da concetti, è vero, ma questi vengono elaborati da individui in carne ed ossa, che è appassionante conoscere: un modo per avvicinare la disciplina alla sensibilità dei ragazzi.

I filosofi di cui si parla sono in gran parte morti. Come riportarli in vita? Nel manuale si fa ricorso all’espediente delle interviste, delle conversazioni dopo cena, in cui Maurizio Ferraris offre un’attualizzazione del pensiero dei principali  filosofi e, al tempo stesso, una visione critica della loro opera. In questo modo, dopo avere acquisito le nozioni fondamentali relative a un pensatore, gli studenti possono osservarlo da una prospettiva differente e originale.

Una delle modalità per rendere lo studente protagonista attivo dell’apprendimento sono gli “Esperimenti filosofici”, in cui si chiede di ragionare sulle teorie del filosofo affrontato, usando le sue categorie e le sue argomentazioni; ne vengono proposti numerosi, disseminati lungo tutta la trattazione: dall’indicazione di scrivere un dialogo filosofico (Platone) alla richiesta di cimentarsi con la scrittura aforistica (Nietzsche) o di analizzare un’opera d’arte usando le categorie di Heidegger. Altro punto di forza del testo è Il punto di vista dell’arte, dove quest’ultima, con la sua forza visiva, aiuta lo studente ad accostarsi al pensiero filosofico e culturale dell’epoca: “Giallo, rosso, blu” di Vasilij Kandinskij, per esempio, aiuta a comprendere gli anni della Repubblica di Weimar e gli sviluppi del pensiero in quella temperie intellettuale. 

Il manuale suddivide la storia della filosofia in tre grandi epoche – l’età della contemplazione, che comprende i filosofi antichi e medievali, l’età della costruzione, dedicata al pensiero dei filosofi moderni, e l’età della decostruzione, quella che viviamo ancora oggi; tre grandi “movimenti” che raccontano diverse modalità di pensare: contemplare un mondo già dato, nell’antichità classica e nel Medioevo cristiano; costruire il mondo a partire dalle categorie del soggetto, nella modernità; decostruirlo, nella realtà in cui tutt’ora siamo immersi, inaugurata alla fine del XIX secolo.
Infine, i Temi: si tratta delle zone dell’attualizzazione e della costruzione della cittadinanza, del dialogo con la realtà, specie in riferimento al dibattito culturale, politico e civile contemporaneo (ad es. La natura come “principio” o come “oggetto”?; Quali sono i fondamenti della tolleranza?; Di chi e di che cosa siamo responsabili?).
Ad arricchire e completare la proposta, mappe concettuali che guidano lo studente verso una comprensione più consapevole e analitica del testo e numerosi apparati di studio e di verifica, come Fare per capire, vere e proprie esercitazioni sul testo, Lessico filosofico, focus su termini particolarmente significativi, e L’officina della filosofia, un vero e proprio ripasso con domande e quesiti. 

A ciascun volume è abbinato un Quaderno per le competenze filosofiche e per il nuovo esame di Stato, che ha lo scopo di abituare gli studenti ad esercitare le competenze testuali, logiche e argomentative, e di fornire materiali in preparazione alla prima prova del nuovo esame di Stato.  

“Quando mi sono laureato in filosofia all’Università di Torino, era impossibile aprire una rivista senza leggere un articolo sulla morte della filosofia” – ha dichiarato Maurizio Ferraris – “Eppure adesso non è più così e credo che il motivo vada ricercato nel fatto che proprio perché siamo più moderni, disponiamo di tecniche più sofisticate e viviamo in una società complicata, abbiamo più bisogno di una conoscenza più ampia per orientarci nel mondo. Ed è questa la semplice intuizione che sta alla base del nostro racconto”.