Natura e magia nel Rinascimento

Natura e magia nel Rinascimento

Tommaso Campanella nasce il 5 settembre 1568

Natura e magia nel Rinascimento
Tommaso Campanella, al secolo Giovan Domenico Campanella, nasce a Stilo in Calabria il 5 settembre 1568. Ragazzo di straordinaria intelligenza, prende i voti a 15 anni solo per poter studiare. Diventato monaco domenicano e appassionato di filosofia, s’innamora del naturalismo di Telesio, mettendosi contro la dottrina corrente della Chiesa. Il suo libero pensiero lo porta a subire molti processi e a scontare molti anni di prigione ed è proprio durante la detenzione più lunga, durata ben 27 anni, che Campanella scrive la sua opera più famosa, La Città del sole, una sorta di trattato su una città ideale fondata sui principi del naturalismo e gestita da un sacerdote illuminato e testimone della conoscenza e della parola di Dio. Campanella muore a Parigi nel 1639.

Nel filmato, tratto dal programma Passato e Presente di Rai Storia, Paolo Mieli introduce lo spettore  nel mondo dei filosofi naturalisti del XVI secolo. Con il Rinascimento, l'uomo e la natura tornano al centro della riflessione filosofica. I filosofi naturali propongono un nuovo sguardo sulla realtà e cominciano ad approfondire le arti meccaniche che nel Medioevo erano considerate attività minori. Fioriscono studi e pubblicazioni di architettura, meccanica, idraulica, ottica, medicina. Le botteghe d'arte rinascimentali diventano laboratori in cui pittori e scultori studiano la prospettiva, le geometria descrittiva, le proporzioni del corpo umano.

In questo contesto - che apre la strada alla rivoluzione scientifica di Cinquecento e Seicento - c'è anche un forte ritorno alla magia. Temi al centro delle riflessioni del professor Lucio Villari. Sono gli anni in cui l'astrologia si mescola e si confonde con l'astronomia, l'alchimia vede nascere i primi esperimenti di chimica. Lontani dalla magia demoniaca medievale, pensatori come Marsilio Ficino, Pico della Mirandola, Giordano Bruno o Tommaso Campanella, individuano nella figura del mago il sapiente che conosce i segreti della natura e li utilizza per addomesticarla. Quelli che oggi conosciamo come i padri della scienza moderna - Copernico, Galileo, Keplero, Newton - non sono immuni alle suggestioni magiche, ma la nascita del metodo scientifico porterà su una strada dove, al posto dei poteri segreti e taumaturgici del mago, subentrerà il rigore di una conoscenza che deve essere pubblica, condivisa e verificabile.