Bar

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Bar è una parola fondamentale in italiano ma non è di origine italiana, è una parola inglese che significa “sbarra”. Ma che collegamento c’è fra la sbarra e il bar? Nei primi bar aperti in Inghilterra e negli Stati Uniti d’America una sbarra separava i clienti dal banco dove si servivano le bevande, che erano sempre e solo alcolici.

Anche oggi, in Inghilterra e negli Stati Uniti, nei bar si bevono solo vini o liquori. In Italia, invece, nel bar trovate bevande alcoliche e bevande analcoliche (come il caffè, il cappuccino, il tè), ma anche dolci (come cornetti, paste, fette di torta) e cibi salati (come pizzette, panini e tramezzini). In alcuni bar i clienti mangiano e bevono soltanto in piedi, vicino al banco; in molti bar, invece, i clienti stanno seduti intorno a tavolini dentro o fuori del bar. Nella cultura italiana infatti il bar, che spesso, anziché bar si chiama caffè, è un punto di incontro e di ritrovo delle persone, in tutte le ore della giornata.

Alcuni bar italiani sono diventati famosi perché hanno avuto come clienti scrittori e artisti importanti: ad esempio il Caffè Le Giubbe Rosse di Firenze nel secolo scorso è stato frequentato da grandi poeti italiani come Eugenio Montale e Mario Luzi; l’Antico Caffè Greco di Roma è stato ritratto dal pittore Renato Guttuso in uno dei suoi quadri più celebri; il Caffè Florian di Venezia, che ha quasi tre secoli di storia, è stato frequentato da un veneziano famoso in tutto il mondo, Giacomo Casanova; infine l’Harry’s Bar, sempre di Venezia, è stato il bar preferito dello scrittore americano Ernest Hemingway.