Benvenuti in casa Ba - Anna innamorata

Unità 15 - Livello A2

Tra i canali e i ponti di Treviso, in Veneto, è facile innamorarsi. L’amore che colpisce Anna, però, è un po’ speciale e ha a che fare con una cooperativa in cui lavorano molti ragazzi diversamente abili. Tutta la famiglia ha l’occasione di apprezzare la sensibilità e la dolcezza della ragazza. I tre giorni trascorsi in questa bellissima città offrono a tutti l’opportunità di incontrare persone con una storia interessante, come Steluta, giovane badante in attesa del suo primo figlio e ospite della cooperativa “Servire”, Arif, un albanese che, con passione e convinzione, ha scelto di diventare cittadino italiano per sempre e ha giurato sulla Costituzione Italiana e Adil, giovane marocchino serenamente inserito nel mondo del lavoro.


SCENA 1 – COOPERATIVA SOLCO ANNA: Eccomi! Finalmente siete arrivati! OLGA: Allora, cosa è successo? ANNA: Devo dirvi una cosa molto importante! Prima di tutto, grazie per questi giorni passati a Treviso. Sono stati entusiasmanti! Ecco il mio annuncio! Mi sono innamorata di un ragazzo!
alcuni giorni prima… SCENA 2 – PIAZZA DEI SIGNORI SALIF: Signore e signori, benvenuti in piazza dei Signori! OLGA: Mio marito oggi è proprio di buon umore! ANNA: Siamo nel centro di Treviso? FELA: Treviso? Ma in quale regione siamo? ANNA: Siamo in Veneto. SALIF: Questa città mi sembra molto interessante… andiamo a conoscerla! FELA: Uffa, non mi va proprio di camminare. Andate voi, io resto qui in piazza. SALIF: Eh no! Andiamo tutti insieme! Non ti va di camminare? Allora affittiamo una bicicletta! OLGA: Ottima idea! FELA: Una sola bicicletta per tutti e quattro?
SCENA 3 – MURA E CANALI DEL CENTRO CITTA’ ANNA: Bella idea aver preso le biciclette! Ho sentito che questo ponte… ha preso il nome da fra’ Giovanni Giocondo che nel Cinquecento ha fatto costruire queste mura per difendere la città… OLGA: È davvero molto bello qui. Questo mercato del pesce mi ricorda la mia Croazia… SALIF: Ti manca la Croazia, Olga? OLGA: Si, spesso mi manca… ANNA: Ah! La nostra Croazia… però anche qui in Italia ci sono luoghi belli e anche molto romantici… OLGA: Sarebbe bello innamorarsi qui, eh? SALIF: In questo spazio c’erano l’antico scalo e la dogana. Mi piace Treviso. Sembra proprio una città con tanta gente simpatica. Anche se tutti sembrano molto impegnati nel loro lavoro… OLGA: Bene! Allora scopriamo se ci sono buone possibilità di lavorare! SALIF: D’accordo! SALIF: Vi propongo una sfida: nei prossimi due giorni ciascuno di noi deve cercare di conoscere una persona straniera che si è inserita bene nel mondo del lavoro qui a Treviso. Poi ci raccontiamo le nostre scoperte e vediamo se Treviso è un buon luogo dove vivere! Vi va? OLGA: Bene ANNA: D’accordo. FELA: Io ci sto. SALIF: Ragazzi! Il vostro entusiasmo mi piace!
il giorno dopo… SCENA 4 – COOPERATIVA SERVIRE OLGA: Scusi! CAROLINA BALAGUER: Mi dica! OLGA: Sto cercando la cooperativa “Servire”. CAROLINA: Si, questa è la Casa di Accoglienza Donne della Cooperativa sociale “Servire”. OLGA: Ottimo! Piacere! Sono Olga Novak. CAROLINA: Piacere, sono Carolina Balaguer, un’operatrice della casa. OLGA: Carolina, sono venuta a conoscere Treviso e ho saputo della vostra cooperativa. Mi potresti dare qualche informazione della vostra attività? CAROLINA: La Cooperativa Sociale “Servire” si occupa di tre ambiti, sostanzialmente: educazione e prevenzione, formazione e la casa in particolare accoglie donne immigrate con alcune difficoltà. OLGA: Solamente le donne immigrate o… CAROLINA: Accoglie sia donne che mamme con bambino. Per ciascuna persona, donna o mamma con bambino che entra all’interno della casa, cerchiamo di fare un progetto che le accompagni a un’uscita dalla casa, quindi a diventare autonome. Diciamo che alcuni progetti possono prevedere sia un accompagnamento da un punto di vista lavorativo, sia magari un accompagnamento nei documenti, nel caso particolare delle donne immigrate, oppure un accompagnamento con la famiglia, nelle dinamiche familiari, di coppia. OLGA: In questo momento quante persone, quante donne sono accolte? CAROLINA: Allora, in questo momento abbiamo sette donne. Alcune sono donne con bambino, la maggior parte proveniente da nazionalità… da paesi diversi. La coabitazione, la vita comunitaria è fondamentale… l’essere in grado di vivere con altre persone che hanno usi e costumi diversi… OLGA: Immagino anche per i bambini, no? CAROLINA: Infatti. Anche per i bambini! OLGA: Senti, ti dispiace farmi conoscere qualcuna, qualche donna che sta qui presso la vostra… CAROLINA: Nessun problema. OLGA: Perfetto. Grazie. CAROLINA: L’accompagno. OLGA: Andiamo allora. OLGA: Signora, mi racconta la sua storia? CAROLINA: Ma datevi del tu, però! OLGA: Mi racconti la tua storia: come sei arrivata qui? STELUTA VIRLAN: Sono arrivata qua in Italia con l’aiuto di una mia amica. Lei mi ha trovato subito un posto di lavoro come badante. OLGA: Steluta, tu in questa casa da quanto tempo stai? STELUTA: Sono da quattro mesi in questa casa. OLGA: Che intenzioni hai di fare dopo? STELUTA: Dopo che è nato il bambino, spero che mi troverò un posto di lavoro come badante… di nuovo voglio lavorare come badante. CAROLINA: La cooperativa la può accompagnare anche nel trovare qualche percorso se vuole approfondire la sua formazione. OLGA: Si, ma qual è il clima a casa, ci sono altre donne insieme a te qui, no? STELUTA: Mi trovo molto bene insieme con loro, sono molto gentili. Sto molto bene. CAROLINA: Diciamo che la casa è proprio aperta a chiunque ne abbia bisogno. OLGA: Credo sia molto importante anche nel caso in cui uno non parla la lingua, no? CAROLINA: Nessun problema. Nel senso che… le donne in difficoltà… c’è la solidarietà femminile che si attiva e quindi si cerca di fare, di capirsi, insomma… la comunicazione riesce… OLGA: Stella, tanti auguri! Buona fortuna per tutto, per i tuoi progetti, per tuo figlio… e anche a voi come cooperativa… CAROLINA: Grazie!
nel frattempo… SCENA 5 – INTERNET POINT Salif legge una mail “Caro Salif, come ti avevo promesso, ho preso per te un appuntamento con il mio amico Arif. Vi incontrate a Conegliano. È un albanese diventato cittadino italiano. Pensa che ha giurato fedeltà alla Costituzione italiana. Vedrai che sarà un incontro interessante per te e la tua famiglia! Un saluto affettuoso. Pierre” Bene! Ci vado domani!
il giorno dopo… SCENA 6 – CONEGLIANO SALIF: È lei il cittadino albanese che è diventato italiano? ARIF MUSAI: Si, sono io. Però diamoci del tu! SALIF: Grazie! Arif, mi racconti la tua storia? ARIF: Si. La mia storia comincia nel 1991, giugno del 1991, sedici anni fa. Ho cominciato a lavorare dopo cinque giorni in Italia. Nove anni nella stessa fabbrica e dopo nove anni ho cambiato lavoro, sempre lo stesso mestiere. Quando io ho fatto dieci anni in Italia, ho fatto la richiesta di cittadinanza. SALIF: In quanto tempo l’hai ottenuta? ARIF: Ho aspettato due anni. Ho firmato una carta per cui non posso essere più cittadino albanese. SALIF: Quindi adesso sei solo cittadino italiano… ARIF: Adesso sono solo cittadino italiano. L’ho giurato davanti al sindaco del Comune di Mareno del Piave. SALIF: E come si è svolta la cerimonia? ARIF: C’era il sindaco con due assessori, con un giuramento scritto che aveva in mano, che io ho letto. SALIF: Hai giurato sulla Costituzione? ARIF: Si. SALIF: C’è un articolo in particolare che ti ricordi della Costituzione? ARIF: Gli articoli sono tanti e mi piacciono quasi tutti, però uno che mi piace è quello che dice: “l’Italia è un Paese fondato sul lavoro”… SALIF: Sono molti gli stranieri qui che si sono inseriti bene nel mondo del lavoro? ARIF: Diciamo di si. Nella nostra provincia saranno sui novantamila immigrati. La maggioranza lavora, ha delle famiglie ed è ben inserita nel tessuto sociale. SALIF: Grazie, Arif. E in bocca al lupo! ARIF: Grazie! SALIF: Arrivederci!
nel frattempo… SCENA 7 – COOPERATIVA SOLCO ANNA: Vieni Fela, mi sono informata, questa è una cooperativa in cui lavorano persone diversamente abili… sai, in una città non c’è solo il lavoro… bisogna conoscere anche i servizi, il volontariato, il modo in cui vivono tutte le persone, anche quelle diversamente abili… FELA: Hai ragione, Anna. Sono venuto volentieri per questo. Andiamo a cercare il signor Angelo Bonfanti, che è il Presidente della cooperativa. ANNA: Permesso? ANGELO BONFANTI: Ciao ragazzi! ANNA: Buongiorno! Io sono Anna! ANGELO: E io sono Angelo, Presidente della cooperativa. FELA: Io sono Fela. ANGELO: Ciao, ciao. ANNA: Siamo venuti perché abbiamo sentito parlare della cooperativa e volevame vedere cosa si fa… ANGELO: Bene! La cooperativa è nata nel ’92. Attualmente occupa una sessantina di persone complessivamente parlando. Di questi sessanta quaranta hanno problemi. Il lavoro che facciamo è un lavoro rivolto esclusivamente alle industrie: cablaggi, piccoli montaggi, imballaggi, anche confezionamento… e così via… FELA: Ci sono anche stranieri qui? ANGELO: Sì, sì, abbiamo in particolare uno straniero, nativo del Marocco, che è socio della cooperativa… ANNA: Possiamo conoscerlo? ANGELO: Se volete, ve lo faccio conoscere! ANNA: Okay! Il ragazzo di cui vi ho parlato! ANGELO: Prego! ANGELO: Ciao, Adil! Vi presento Adil, il ragazzo di cui vi ho parlato. ANNA: Piacere Anna! ADIL EL FAHHAL: Piacere, Adil! FELA: Fela! ADIL: Piacere, Adil. ANNA: Ciao, Adil. Da dove vieni tu? ADIL: Dal Marocco. ANNA: Da quant’è che sei qui? ADIL: Dal 2002. ANNA: E invece nella cooperativa da quant’è che lavori? ADIL: Due anni qui in cooperativa. Sono assunto. ANNA: Come l’hai conosciuta? ADIL: Ho incontrato un mio amico che mi ha aiutato tanto qui in Italia. Mi ha trovato questo lavoro. ANNA: Invece i ragazzi con cui lavori? ADIL: Sì, ci sono anche ragazzi italiani… ragazzi disabili… lavorano normalmente qua… ho fatto amicizia con loro e mi trovo bene qua. ANNA: Ma cosa producete? Perché ho visto… ADIL: Facciamo imballo di lampadine. ANNA: E invece di là? ADIL: Di là fanno schede. C’è un altro lavoro. FELA: E come ti sei trovato qui a Treviso? ADIL: Mi sono trovato bene qui a Treviso. Mi sono integrato con loro… non è una cosa difficile… devi… FELA: Devi interagire con loro… ADIL: Sì, con loro… ANNA: Va bene, grazie mille, buon lavoro! ADIL: Grazie, anche a voi! FELA: Ciao. In bocca al lupo! ADIL: Ciao, fratello! Ciao!
SCENA 8 – COOPERATIVA SOLCO ANNA: Mamma?, Sì, vieni subito qui… siamo alla cooperativa Solco. C’è una cosa importante che vi dobbiamo far vedere… sì. Ciao.
SCENA 9 – COOPERATIVA SOLCO ANNA: Eccomi! Finalmente siete arrivati! OLGA: Allora, cosa è successo? ANNA: Devo dirvi una cosa molto importante! Prima di tutto, grazie per questi giorni passati a Treviso. Sono stati entusiasmanti! Ecco il mio annuncio! Mi sono innamorata di un ragazzo! OLGA: E così… in tre giorni? ANNA: Sì. Ho deciso di fermarmi qui e non ripartire! OLGA: Aspetta! Perché tutta questa fretta? Mi sembra un po’ troppo veloce tutto questo! ANNA: Dai, venite! Ve lo presento! OLGA: Vieni, Salif! Vieni, vieni anche tu! ANNA: Ecco. Mi sono innamorata di Luca! E anche di Franco, di Lucia! Di Barbara e di tutti gli altri! OLGA: Anna, sei veramente una ragazza d’oro! SALIF: È vero! FELA: Stavolta posso conferma continua…