Benvenuti in casa Ba - Piccola peste all'opera

Unità 11 - Livello B1

Un convegno sui mercati equi e solidali dovrebbe portare Salif a Genova ma il piccolo Mansour ha deciso diversamente e gli ha preparato un piccolo scherzo… Olga è sempre più indaffarata tra i suoi mille impegni e, senza Anna, non sa con chi lasciare Mansour. Fela ha un’idea: Meryem deve lasciare la casa dove abita e, visto che la camera di Anna è vuota, potrebbe stare dai Ba per un po’ e badare al piccolo Mansour… la proposta viene accettata con sollievo da Olga che intanto cerca un nuovo pediatra per il piccolo. Salif, per aiutare l’amico Ali, si reca al centro di Medicina preventiva delle Migrazioni, del Turismo e di Dermatologia Tropicale, dove conosce il professor Aldo Morrone. Karim, pieno di nostalgia per l’assenza di Anna, ascolta il consiglio di Salif e le scrive una lunga lettera, romantica e su carta, come si usava una volta…

SCENA 0 – INT NOTTE – ANELLO - PIANEROTTOLO OLGA SALIF OLGA: Allora, amore, fai buon viaggio… hai preso tutto? SALIF: Sì sì. Il cellulare ce l’ho, i documenti me li metto qui in tasca e il biglietto... ma dov’è? Non c’è più… OLGA. Come non c’è più? Salif! Hai il treno tra un’ora! FERMO IMMAGINE Qualche giorno prima…

SCENA 1 – INT GIORNO – CUCINA OLGA SALIF FELA FELA: Zio, ho fatto il caffè. Lo vuoi? SALIF: Grazie Fela. OLGA: Fela? Ti dispiace mettere sul fuoco un po’ d’acqua per il mio tè? FELA: Te lo preparo subito. OLGA: Buona questa crostata eh? SALIF: Ottima. Sei stata bravissima. OLGA: Anna la sa fare meglio. FELA: Ma dai! Anna non è una brava cuoca… OLGA: Sì, se vuole, sì. SALIF: Adesso che è lontana, Anna è perfetta per Olga! OLGA: Non prendetemi in giro. È normale no? SALIF: Ma certo cara. Anna manca a tutti noi! FELA: Quasi quasi anche a me! OLGA: Lo so che ti manca sai? SALIF: Senti, Olga, lo so che non è il momento giusto ma… devo dirti una cosa… OLGA: Se è una notizia brutta, per favore, non darmela! SALIF: No, no. Solo che c’è una Fiera del commercio equo & solidale a Genova. Credo sia importante andarci… dovrei assentarmi per qualche giorno… in Bottega c’è Karim e sto tranquillo ma… tu ce la fai a casa da sola, con Mansur? OLGA: Insomma… è un periodo faticoso… tra il lavoro, la scuola… Mansur è impegnativo… FELA: Io avrei un’idea. OLGA: Cioè? FELA: Beh… Meryem deve lasciare la casa dove abita ora. Sono tornati i proprietari. Sta cercando una stanza insieme a delle amiche, e gli servirebbe un posto dove stare… potremmo ospitarla noi, in camera di Anna, e lei quando non lavora potrebbe aiutarci con Mansur … SALIF: Che ne dici Olga? Meryem è una brava ragazza! OLGA: Sì. Si può fare. Allora ce la chiami, Fela? Vorremmo sapere se è d’accordo. FELA: Ve la chiamo subito! Ecco, zio, il caffè. Ed ecco, Olga, il tè! SALIF: Come sei servizievole! Poco dopo…

SCENA 2 – BOTTEGA KARIM SALIF SALIF: Allora te la senti? Si tratta solo di qualche giorno… KARIM: Ma certo, Salif. Stai tranquillo. Posso cavarmela anche da solo. SALIF: D’accordo. Parto tranquillo allora. A casa Meryem darà un aiuto a Olga e qui me lo darai tu. KARIM: Sarà contento Fela… SALIF: Perché? KARIM: No, niente niente… Meryem è una sua amica no? SALIF: Mmmm…. Sospetti anche tu che ci sia del tenero? Si dice così, no? KARIM: Del tenero… un’amicizia speciale… non so… però Fela mi sembra più sorridente ultimamente! SALIF: E’ vero. Tu invece sei un po’ triste… Anna ti manca eh? KARIM: Moltissimo. E poi sai… al telefono o in chat… è difficile dirle quello che provo… Anna se la prende subito quando mi sente triste... SALIF: Ti capisco. Perché non le scrivi una bella lettera, come si faceva una volta, su una bella carta riciclata come piace a lei… poi gliela spedisci con la posta ordinaria… tutto più lento, più calmo… e con tanto spazio bianco per i tuoi pensieri… dammi retta: devi scriverglieli! KARIM: Forse hai ragione. Scrivere con calma, per conto mio, mi aiuterà a dirle tante cose che voglio dirle da tempo… SALIF: Bravo! Sarà una bella sorpresa! Fagliela al più presto! KARIM: Lo farò Salif! Nel frattempo…

SCENA 3 – INT GIORNO – CUCINA OLGA FELA OLGA: Abbiamo ancora qualche scatolone… non vedo l’ora di avere la casa in ordine… FELA: A me sembra già molto ordinata… OLGA: Insomma… ci sono cose indispensabili ancora imballate… qui ho tutti i documenti di Mansur, ad esempio… ecco la cartella dei vaccini… accidenti! FELA: Che succede? OLGA: Vedi? Mansur deve fare il richiamo di un vaccino importante… e io non me ne ricordavo... FELA: Non puoi portarcelo domani? OLGA: Sì ma prima è necessaria una visita dal pediatra. Quello che avevamo prima è troppo lontano. Vorrei cercargliene uno qui vicino. FELA: Ne conosci già uno? OLGA: No. Magari me lo farò consigliare alla ASL. Ci andrò domani così posso fare direttamente la scelta e iscrivo Mansur con il nuovo pediatra. FELA: Allora io ho parlato con Meryem… nei prossimi giorni si trasferisce qui… OLGA: Va benissimo. È una brava ragazza. Vero, Fela? FELA: Sì, sì, è una brava ragazza… OLGA. Sono contenta che siate amici! FELA: Sì… scusa, ora devo andare… devo preparare una partita di calcetto… abbiamo una partita importante domenica! OLGA. Va bene. Io devo andare a scuola. Ma ti stai allenando di più. Vuoi tenerti in forma? FELA: Ma no… così… è una coincidenza… OLGA: Sarà. FELA: Ciao, Olga! OLGA: ciao! Poco dopo…

SCENA 4 – TELEFONATA INT GIORNO – BOTTEGA SALIF al telefono con ALI SALIF: Pronto? ALI: Ciao, Salif. Come stai? SALIF: Bene, bene. Sono in partenza per Genova. C’è una Fiera sul commercio equo e solidale. ALI: Parti? Allora non fa niente… SALIF: No, no, dimmi. ALI: Volevo chiederti un consiglio come al solito … SALIF: Dimmi pure. Partirò solo tra qualche giorno… ALI: E’ arrivato da poco qui in Italia un amico con sua moglie. Da ieri lei non si sente bene e forse dovrebbe fare delle analisi del sangue ma… non sappiamo dove portarla, anche perché non parla ancora italiano, mentre dovrebbe spiegare chiaramente i suoi problemi ai medici, non credi? SALIF: Certo. Ho sentito spesso parlare del centro di Medicina preventiva delle Migrazioni, del Turismo e di Dermatologia Tropicale. Se vuoi domani mi informo meglio e semmai ce l’accompagnamo. ALI: Grazie, Salif. Sei sempre gentilissimo. Mi chiami tu allora appena hai informazioni? SALIF: Ma certo. Stai tranquillo. ALI: Grazie. Ciao SALIF: Ciao.

SCENA 5 –EST GIORNO - STRADA Passaggio di Olga per strada, vede una locandina con immagini del balletto di Mvula Sungani, si ferma, prende un appunto. OLGA: Grazie!

SCENA 6 – INT GIORNO – CASA KARIM KARIM KARIM: Allora… vediamo un po’… Cara Anna, come stai? Io sto bene e ti penso ogni minuto, anche se lo studio e il lavoro mi tengono occupato. Come vedi, ti scrivo in un modo diverso dal solito: una vera lettera, che ti arriverà tra qualche giorno. Da quando sei lontana, sento il bisogno di scriverti alcuni miei pensieri: so che siamo giovani e che dobbiamo ancora decidere il nostro futuro professionale, ma io penso già a una vita insieme. Tu costruirai la nostra casa: fatti venire delle belle idee, eh? Adesso che non ci sei, mi vengono in mente tutti i bei momenti passati con te FLASH BACK KARIM: e mi piacerebbe aggiungere altri bei ricordi a quelli che abbiamo già in comune: quindi, se Salif mi lascerà qualche giorno di vacanza, verrò a trovarti presto. Per ora ti mando un bacio grandissimo e ti saluto con tutto il mio amore. Tuo Karim.

SCENA 7 – INT GIORNO - SCUOLA DOCENTE; OLGA; CLASSE DOCENTE: Allora… oggi vi propongo di consultare il sito di “In Italia”, il nostro corso di italiano, e fare degli esercizi da soli… Puntata numero 20. Potete scegliere voi gli esercizi che preferite… magari sugli argomenti che vi sembrano più difficili… DOCENTE: Olga… hai sentito poi Cristina? Cosa ha deciso per il corso? OLGA: No, Donatella, anzi, volevo dirtelo… Cristina ha capito che anche se andrà in un’altra città non andrà perduto quello che ha studiato ma potrà iscriversi a un altro corso facendo un test d’ingresso… quindi tornerà la settimana prossima… DOCENTE: Meno male! Sono proprio contenta! Vediamo gli esercizi? OLGA: Allora io ho scelto l’esercizio 7: supposizioni con il verbo ‘dovere’ e il futuro… non mi è chiaro questo modo… DOCENTE: Guarda.. se vuoi fare una supposizione puoi usare il verbo ‘dovere’ seguito dall’infinito… per esempio: “- Di chi è la giacca blu? - Mah… deve essere di Anna”… hai fatto una supposizione, ma puoi anche dire: “Mah… sarà di Anna!” semplicemente con il futuro… Capito? OLGA. Perfettamente. Il giorno dopo…

SCENA 8 – INT GIORNO - CENTRO DI SAN GALLICANO SALIF, INFERMIERA SALIF: Mi scusi… INFERMIERA: Sì, dica… SALIF: Volevo qualche informazione sul vostro centro di Medicina dell’Immigrazione… INFERMIERA: Se vuole possiamo andare insieme a parlarne con il professor Morrone! SALIF: Va bene: INEFRMIERA: Okay, venga! SCENA 9 – INT GIORNO - CENTRO DI SAN GALLICANO SALIF, MORRONE, SALIF: Dottor Morrone, quali sono i servizi che offre il centro di Medicina per l’Immigrazione? MORRONE: Questo centro, che è nato all’interno del san Gallicano e adesso, come sai, si è trasformato in Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti e contrasto delle malattie della povertà, si occupa soprattutto di persone a rischio di marginalità, quindi persone immigrate irregolari, prive di documento, persone senza fissa dimora, pensionati italiani a reddito minimo, persone che fanno lavori precari, famiglie monoreddito e quindi persone che hanno difficoltà ad andare avanti fino alla fine del mese. Siamo presenti anche in Asia, siamo presenti in Sri Lanka, nell’America latina. Siamo presenti laddove la persona umana soffre. SALIF: E’ vero che vi avvalete della presenza di mediatori linguistico-culturali? MORRONE: Noi abbiamo qui più di trenta persone straniere che svolgono questa funzione di mediatrici linguistico-culturali. La dottoressa Meena è proprio la persona più indicata per parlare di queste persone. Lei stessa è di origine straniere anche se ha sempre vissuto in Italia. Conosce bene il lavoro delle nostre mediatrici. Vero? MEENA: Sì, rientro adesso da Lampedusa. Sono ginecologa. Ho valutato le pazienti gravide. Tutto questo è coaiduvato da un’equipe di mediatori culturali che fanno parte dell’Istituto e che ci aiutano nella traduzione stessa poiché queste pazienti parlano la loro lingua autoctona e quindi non parlano lingue come il francese e l’inglese e quindi per noi è difficile ma tramite l’integrazione di questi mediatori culturali è stato possibile realizzare questa mediazione. SALIF: Nonostante i risultati raggiunti avete ancora un sogno da realizzare? MORRONE: Intanto il sogno grande sarebbe che riuscissimo a far comprendere come italiani e stranieri possano convivere insieme e spero che un giorno non ci sia più differenza tra persone di origine straniera e persone italiane. Che insieme possano avere pari possibilità, pari opportunità in termini di salute e di speranza per il futuro. SALIF: Grazie per queste informazioni. Io farò conoscere il vostro centro a più persone possibile.

SCENA 9 – INT GIORNO - ASL OLGA, IMPIEGATO OLGA: Buongiorno! IMPIEGATO: Buongiorno! OLGA: Senta, io ho da poco cambiato casa e indirizzo, vorrei cambiare anche il pediatra per mio figlio. Cosa devo fare? IMPIEGATO: Perfetto. Lei che cittadinanza ha? OLGA: Croata. IMPIEGATO: Da quanto tempo è in Italia? OLGA: Da ormai quattro anni. IMPIEGATO: Servono alcuni documenti. Il permesso di soggiorno suo e la sua tessera sanitaria. OLGA: Tessera sanitaria… le do anche le fotocopie? IMPIEGATO: Originale e fotocopie. OLGA: Allora questo è il permesso originale… tessera sanitaria, la fotocopia… permesso fotocopia… cos’altro serve? IMPIEGATO: Allora del bambino mi serve il libretto sanitario, quello vecchio, e il suo codice fiscale… com’è il nome del pediatra che ha scelto? OLGA: Allora… dottor Vincenzo Santucci… IMPIEGATO: Questi rimangono a me, questi li può riprendere. Questo è quello vecchio, lo tengo io. Allora… quattro firme al dichiarante… ecco questo rimane a lei, il pezzo di sopra e quello lo dà al medico la prima volta che va. OLGA: A posto così? IMPIEGATO: A posto così. Buona giornata! Arrivederci!

SCENA 10 – INT GIORNO – BOTTEGA SALIF KARIM SALIF: Buongiorno! Scusa il ritardo, Karim… KARIM: Figurati… tanto ho le chiavi… me le hai date la settimana scorsa... e poi mi devo abituare alla tua assenza no? Ormai sei in partenza… SALIF: Eh sì. Speriamo vada tutto bene. Comunque ho fatto tardi perché sono andato al Centro di Medicina preventiva delle Migrazioni, per aiutare gli amici di Alì… KARIM: Ah sì. Hai avuto le informazioni che volevano? SALIF: Non solo. Ho conosciuto dei medici molto attivi. In quel centro sono molto attenti ai problemi degli stranieri che spesso si trovano da soli in un paese sconosciuto… KARIM: Quando uno sta male, poi, è tutto più difficile… è una fortuna trovare posti così… SALIF: E’ vero. Adesso chiamo Alì per dirglielo! KARIM: Giusto! Ah… Salif? SALIF: Sì. KARIM: Ho seguito il tuo consiglio. SALIF: Hai scritto ad Anna? KARIM: Sì, le ho già spedito la lettera. Spero arrivi presto… SALIF. Vedrai che la farai contenta… Nel frattempo…

SCENA 11 – TELEFONATA INT GIORNO OLGA CAPOREDATTORE OLGA: Sai Giulio? Credo sia una persona interessante… se sei d’accordo lo intervisto… GIULIO: Mvula Sungani… sì… non ho mai visto una sua coreografia ma me ne parlano molto bene… mi incuriosisce… sì, sì, intervistalo pure… OLGA: Una mia amica lo conosce. È appassionata di danza. Provo a contattarla. GIULIO: Brava, ti dai molto da fare! OLGA. Questo lavoro mi piace. GIULIO: E il tuo progetto segreto? OLGA: Procede, procede… GIULIO: Sempre ‘top secret’? OLGA: Sempre! GIULIO: Dovrai dirmelo… OLGA: In realtà… la prossima volta che vengo in redazione te ne parlerò! GIULIO: Finalmente! Quella sera…

SCENA 12 – INT NOTTE - SOGGIORNO OLGA SALIF VOCE TV: Per ora fa conto di me. Dio mi ha dato del bene perché faccia del bene. Se non lo faccio a parenti ed amici a chi lo fo? L’ho detto io, la Provvidenza… SALIF: Cos’è la Provvidenza? OLGA: Secondo Alessandro Manzoni, che era cristiano, è il modo di agire di Dio nel mondo. Anche quando sembra che le cose vadano male, in realtà accadono per il nostro bene… sono necessarie… VOCE TV: Sai cosa dice il mio padrone quando parla di me? Quel baggiano è stata la mano di Dio a portarlo nel mio negozio. SALIF: E’ difficile accettare tutto, anche il male, come qualcosa che ci serve o ci servirà. OLGA: E’ vero. OLGA. Ehi Salif? SALIF: Sì? OLGA: Mi mancherai. SALIF: Anche tu, Olga. Ma sarà solo per qualche giorno. OLGA: Lo so, però io sono fatta così… non so stare lontana dalle persone che amo... Qualche giorno dopo…

SCENA 13 - INT NOTTE – PIANEROTTOLO OLGA SALIF OLGA: Allora, amore, fai buon viaggio… hai preso tutto? SALIF: Sì sì. Il cellulare ce l’ho, i documenti me li metto qui in tasca e il biglietto... ma dov’è? Non c’è più… OLGA. Come non c’è più? Salif! Hai il treno tra un’ora! FERMO IMMAGINE SALIF: Dove può essere? OLGA. Devi ricordare con calma. Pensa a cosa hai fatto, sei sicuro che ce l’avevi in tasca? SALIF: Sì sì. Ho messo la giacca, l’ho infilato qui in tasca. Poi non ho fatto niente… anzi, sono andato a salutare Mansur in camera di Fela… OLGA: Andiamo a vedere!

SCENA 14 – INT NOTTE - CAMERA FELA OLGA SALIF OLGA: Salif, guarda! SALIF: Non è possibile! Un altro scherzo di Mansur! E ora come faccio io? OLGA. Calma. Non perdiamo la calma. Troviamo un rimedio. OLGA. Vediamo… ecco… con un po’ di pazienza… SALIF: Ma sei sicura? Non credo che sia valido così. OLGA. Forse sì... I dati si leggono tutti! SALIF: Speriamo bene...

SCENA 15 – INT NOTTE PIANEROTTOLO OLGA SALIF OLGA. Ciao, amore! SALIF: Ciao, Olga… scappo! OLGA: Dimentichi ancora qualcosa! SALIF: Il cellulare ce l’ho, i documenti pure, il biglietto pare di sì… OLGA. Salif! SALIF: Scherzo!!! Ecco il tuo bacio! Ciao! Continua…