Benvenuti in casa Ba - Un regalo per Anna

Unità 10 - Livello B1

Anna è in partenza per la Danimarca e per Olga è difficile accettare il distacco da sua figlia. L’aiutano l’affetto dei suoi e l’impegno che sta mettendo nel suo nuovo lavoro: Giulio le ha chiesto stavolta di intervistare l’artista giapponese Josuke Taki e poi c’è sempre il suo progetto segreto… Anche per Karim il viaggio di Anna è motivo di malinconia ma è felice che la ragazza abbia una così bella occasione di studio. Nel frattempo, Salif ha un nuovo amico: Ali, un egiziano che vorrebbe aprire in Italia un’impresa di autolavaggio. Per far sentire Anna meno sola in Danimarca, Fela le ha preparato un regalo speciale.

SCENA 0 – INT GIORNO - SOGGIORNO OLGA ANNA KARIM FELA KARIM: E allora Anna… è ora… vado a prendere la macchina… ANNA: Va bene. Mamma… devo andare ora… OLGA: Mi raccomando… appena arrivi… ANNA: Ma certo, mamma! Ti chiamo subito. E poi ci sentiamo tutte le sere in chat… OLGA. Va bene. Ora vai, non voglio che tu perda l’aereo. Fai buon viaggio! FELA: Non puoi andar via senza questo! FERMO IMMAGINE Qualche giorno prima…

SCENA 1 – INT NOTTE - CAMERA DA LETTO OLGA SALIF SALIF: Devi smetterla. Per lei è un’ottima opportunità… OLGA: Ma lo so! credi che io sia una madre insensibile?... Ho solo paura che lei possa aver bisogno di me… è mia figlia! SALIF: Io credo che Anna sia una ragazza responsabile. Imparerà un sacco di cose utili per il suo lavoro futuro e, con tutti i nostri impegni, vedrai che il tempo passerà veloce… OLGA: Spero che tu abbia ragione… SALIF: Che programmi hai per domani? OLGA: Devo fare un’intervista… SALIF: A chi? OLGA: A un artista giapponese. SALIF: Con questo lavoro stai conoscendo molti personaggi famosi… OLGA: E’ vero… solo che ho ancora molte incertezze quando scrivo in italiano, sai? SALIF: Può darsi, ma stai studiando, ti stai perfezionando. Penso che tu sia una collaboratrice valida per il tuo giornale. OLGA: Meno male che ci sei tu a sostenermi! Il giorno dopo…

SCENA 2 – INT GIORNO - BOTTEGA SALIF ALI SALIF: Bravo, Ali, hai fatto bene a venirmi a trovare… ALI: Rachid mi ha detto che siete molto amici… in Italia non conosco tante persone… SALIF: Vedrai che ti farai tante amicizie qui… ALI: Tu ti trovi bene qui vero? SALIF: Molto. Ormai la mia casa è qui, la mia famiglia è qui. ALI: Credi che un giorno io possa conoscerla?… SALIF: Ma certo… anzi, perché non vieni a prendere il tè domani da noi? ALI: Davvero? SALIF: Certo. Ad Olga farà piacere… ALI: Grazie, Salif… mi stai accogliendo come un fratello! SALIF: So cosa significa arrivare in un Paese straniero… Beh, immagina che siamo la tua famiglia “italiana”... ALI: Grazie, spero proprio che possiate trasmettermi il vostro entusiasmo... SALIF: Stare in un paese straniero all’inizio è dura ed è bello trovare persone che lo capiscono… ALI: Mi sento già a casa… SALIF: Allora domani tè in casa Ba! ALI: D’accordo! Nel frattempo…

SCENA 3 - EST GIORNO – PARCO ANNA LUCIA LUCIA: Anna… penso proprio che mio padre non mi capisca… è inutile… ANNA: Ma tu hai deciso la data del matrimonio senza dirgli niente? LUCIA: Che altro potevo fare? Tanto lui non è d’accordo… ANNA: Credo che tu possa fare un altro tentativo… LUCIA: Ancora? Allora non credi che io abbia ragione!... Con mio padre vale il proverbio “Non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire”! ANNA: Bisogna sempre sperare che le cose cambino però… Io mi auguro che voi troviate un modo per comunicare... LUCIA: Grazie, ma lasciamo stare… piuttosto sei pronta per la Danimarca? ANNA. Sì. Diciamo di sì. Sono contenta e impaurita... e mi dispiace lasciare Karim per tutto questo tempo… LUCIA: Karim verrà a trovarti… stai tranquilla… non può stare a lungo senza di te… ANNA: Spero anche che noi ci telefoniamo spesso! LUCIA: Certo! Mica penserai che io dimentichi la mia migliore amica perché è lontana!... Nel frattempo…

SCENA 4 - EST GIORNO - NEGOZIO Fela entra in una cartoleria tutto contento. Compra un regalo ad Anna. Poco dopo…

SCENA 5 – INT GIORNO – STUDIO JOSUKE TAKI OLGA, JOSUKE TAKI OLGA: Io sono molto interessata alla cultura giapponese. Ma lei come ha deciso di venire a lavorare proprio in Italia? JOSUKE: Allora in Italia sono arrivato per una serie di coincidenze. Dovevo vincere una borsa di studi per arrivare in Italia. Avevo bisogno di qualcuno che mi ospitasse e mi accogliesse come allievo. Avevo un indirizzo vicino a Padova. Si chiama Centro Maschere. È un posto dove si studia e si fabbricano anche le maschere per il teatro OLGA: Nel suo lavoro come convivono la cultura orientale e giapponese con quella occidentale? JOSUKE: Nella mia produzione artistica io stesso mentre faccio non me ne accorgo. OLGA: Lei si occupa di teatro, video, fotografia ma anche di letteratura traducendo dall’italiano in giapponese e viceversa. Si è trovato in qualche difficoltà? JOSUKE: Nella traduzione? OLGA: Sì. JOSUKE: Mentre traduco dall’italiano devo capire meglio l’originale e a volte non è facile. La lingua giapponese ti permette di essere poco logico. Invece la lingua italiana è molto logica, quindi a volte devo andare a scovare bene la logica che non è così evidente nella frase originale. OLGA: C’è un messaggio particolare che accomuna tutti i suoi lavori? JOSUKE: Secondo me c’è un aspetto molto comune che possiamo chiamare ‘ecologico’. Ma ecologia non intesa come si dice normalmente per la natura, per l’ambiente… ma c’è un’ecologia sociale, che potrebbe essere tradotta come democrazia o ecologia nel’ambito della mente di una persona singola per cui in questo caso il lavoro della poesia o della terapia è questo… OLGA: Vedo qui queste bellissime fotografie. Fanno parte di un progetto particolare? JOSUKE: Sì. Il progetto si chiama “L’isola della foresta”. Sono tutte fotografie di alberi che ho fotografato nel Parco delle Madonìe, in Sicilia. Sono tutti gli alberi secolari, per esempio questo ha 900 anni. Una cosa che mi hanno insegnato questi alberi è che la foresta e la natura hanno una diversità e raffinatezza che noi umani difficilmente riusciamo a creare. OLGA: Grazie mille! Quella sera…

SCENA 6 - INT NOTTE – SOGGIORNO OLGA POI FELA VOCE TV: e proprio del vostro paese quello che se l'è battuta, per non essere impiccato; un filatore di seta, che si chiama Tramaglino: lo conoscete? In un piccolo paese tutti si conoscono… allora sapete chi è? È un giovane posato e non so proprio come mai gli sia potuta accadere una cosa simile… ma è scappato di certo? E dove? Scappato, lo dicon tutti; dove, non si sa OLGA: Deve essere stato terribile per quelle due donne non sapere nulla di Renzo… la lontananza è già una sofferenza… FELA: Olga, scusa… abbiamo della carta da regalo? OLGA. Credo di sì, in un cassetto lì in cucina… a che ti serve? FELA: Niente… un pensierino per Anna… OLGA: Per Anna? Come sei gentile! Credo che la sua partenza non rattristi solo me, eh? FELA: Beh sì. Adesso che c’è Mansur, io e Anna non litighiamo più… ce la prendiamo solo con lui! OLGA: Povero Mansur! FELA: Dai, Olga, vedrai che Anna tornerà presto… se vuoi intanto, puoi preoccuparti per me! Il giorno dopo…

SCENA 7 – INT GIORNO - CAMERA ANNA ANNA OLGA ANNA: Mamma! Cosa mi stai mettendo in valigia? OLGA. Un maglione in più… in Danimarca può servire! ANNA: Mi hai messo anche le calze di lana? Ma non le usa più nessuno… Vuoi che tutti i compagni mi prendano in giro? OLGA: Ma, malena, piccola mia, non voglio che tu senta freddo… ANNA: Mamma, tu temi che io prenda anche un semplice raffreddore e mi chiami ancora ‘malena’… Ma io sono cresciuta eh? OLGA: Ma tu per me sarai sempre la mia bambina… ANNA: Dai, leviamo queste calze e mettiamo un paio di costumi! Mi pare che nel campus ci siano una piscina e una palestra... Quel pomeriggio…

SCENA 8 . INT GIORNO – SOGGIORNO OLGA SALIF ALI SALIF: Sai, Olga, Ali ha deciso di lavorare qui in Italia! OLGA: Davvero? ALI: Sì. La mia famiglia spera che un giorno io apra un’impresa. Per ora entrerò in società con un mio cugino che ha un autolavaggio. OLGA: È una fortuna avere un parente che già lavora qui… ALI: Eh sì. Chiederò il Permesso di soggiorno per lavoro autonomo. SALIF: E’ un autolavaggio molto grande? ALI: Sì. Grandissimo. Sta lungo una strada principale, ha molti clienti. Mio cugino ha anche diversi operai e io mi occuperò di loro… SALIF: Della gestione del personale perciò… ALI: Sì. Voglio imparare tutto sulla sicurezza, voglio che i miei colleghi si sentano tranquilli e garantiti. OLGA: Avrai molto da fare… ALI: Eh sì. È già difficile adesso… ancora non mi sono informato sui documenti necessari per il permesso di soggiorno… SALIF: Se vuoi, ti aiuto io a fare le pratiche, dobbiamo andare in Prefettura. OLGA: Se hai bisogno di una mano, devi solo chiedere... ALI: Olga! penso che voi siate proprio due amici preziosi!... Quella sera…

SCENA 9 – INT NOTTE – SOGGIORNO PC OLGA, VOCE MANSUR OLGA: “Con la mia esperienza, vorrei aiutare tutti quelli che si trovano all’improvviso in un Paese che non è il loro, a parlare una lingua che non è la loro…” MANSOUR: Mamma! OLGA: Arrivo, Mansour! Alcuni giorni dopo…

SCENA 10 – INT GIORNO – BOTTEGA SALIF, ALI SALIF: Ti faccio vedere come fare per il permesso di soggiorno, perché ormai questi moduli si scaricano da Internet. Vediamo… allora tu lo chiedi per lavoro autonomo, vero? ALI: Sì. SALIF: Ecco, questo è l’elenco dei documenti che devi portare. Più tardi…

SCENA 11 – INT GIORNO - CUCINA CASA OLGA FELA ANNA KARIM OLGA: Tra quanto dovete andare? ANNA: Tra mezz’ora. È bene arrivare prima all’aereoporto. Non vorrei perdere l’aereo! KARIM: In macchina non ci metteremo molto! OLGA: Prendo un po’ di dolce? ANNA: No, mamma, meglio evitare… non vorrei ingrassare… OLGA: Ancora! Io credo che ti preoccupi troppo della tua linea. Poi in Danimarca non li mangi i dolci, malena! ANNA: Mamma! Ma pensi che i dolci ci siano solo in Italia!? KARIM: E dai, Anna. Il tempo c’è... Credo che possiamo mangiare un po’ di dolce... OLGA. Meno male che c’è Karim… ANNA: Meno male che c’è Karim… e va bene, dammene un po’! OLGA: Oh E tu, Fela, ne vuoi? FELA: No, grazie, Olga, vado un attimo in camera mia… devo prendere una cosa… ANNA: Misterioso Fela eh? OLGA: Boh!

SCENA 12 – INT GIORNO – CAMERA FELA Fela entra e prende un pacchetto da uno scaffale, sorridendo Poco dopo…

SCENA 13 – INT GIORNO - ANELLO SOGGIORNO OLGA ANNA KARIM FELA KARIM: E allora Anna… è ora… vado a prendere la macchina… ANNA: Va bene. Mamma… devo andare ora… OLGA: Mi raccomando… appena arrivi… ANNA: Ma certo, mamma! Ti chiamo subito. E poi ci sentiamo tutte le sere in chat… OLGA. Va bene. Ora vai, non voglio che tu perda l’aereo. Fai buon viaggio! FELA: Non puoi andar via senza questo! FERMO IMMAGINE ANNA: Fela! Un nuovo curiosario! FELA: Sul primo hai raccolto tanti ricordi del nostro viaggio… spero che su questo possano starci le emozioni che vivrai in Danimarca! ANNA: Fela! FELA: E’ di carta riciclata… so che tu ci tieni molto a queste cose! OLGA. Come sei attento a tutto, Fela… FELA: … e mi raccomando, segnati tutto! Dovrai raccontarci ogni cosa… a me, a tua madre, ma soprattutto a Karim! KARIM: Bravo Fela, così saprò tutto quello che ha fatto Anna lontano da me! ANNA: Temo che abbiate fatto un patto per controllarmi, eh? Continua…