Le parole dell'italiano: aggettivi possessivi; verbo essere e passato prossimo

Unità 15 - Livello A2

Aggettivi possessivi; verbo essere e passato prossimo


E così, a Treviso, Anna si è innamorata di un ragazzo… Attenzione: si è innamorata, non si ha innamorato… Lo dico perché nella scorsa puntata vi ho detto che per fare un passato prossimo dobbiamo unire il verbo ausiliare avere e un participio passato. Però, con alcuni verbi, per fare il passato prossimo non si usa il presente di avere, ma il presente di essere, l’altro verbo ausiliare. Ascoltiamo Anna: ANNA: Finalmente siete arrivati! OLGA: Allora, cosa è successo? ANNA: Devo dirvi una cosa molto importante! Prima di tutto grazie per questi giorni passati a Treviso. Sono stati entusiasmanti! Ecco il mio annuncio! Mi sono innamorata di un ragazzo… Siete arrivati, sono stati e mi sono innamorata sono tre passati prossimi con l’ausiliare essere. Adesso vi faccio sentire tutto il passato prossimo di arrrivare: io sono arrivato o io sono arrivata, tu sei arrivato o tu sei arrivata, lui è arrivato ma anche lei è arrivata, noi siamo arrivati o noi siamo arrivate, voi siete arrivati ma anche voi siete arrivate, loro sono arrivati e loro sono arrivate. Ecco qui la novità: quando il passato prossimo ha l’ausiliare essere, il participio cambia e si comporta proprio come un aggettivo: concorda con il soggetto, cioè con la persona o la cosa di cui parla il verbo, e quindi diventa singolare o plurale, maschile o femminile, proprio come il soggetto. Ascoltate, per esempio come cambia il passato prossimo di venire, quando il soggetto è Fela, un uomo, e poi come cambia quando è Olga, una donna: FELA: Sono venuto volentieri per questo. OLGA: Carolina, sono venuta a conoscere Treviso… Salif prima dice una persona straniera che si è inserita, perché persona è femminile singolare, e poi dice: cittadini stranieri che si sono inseriti, perché cittadini è maschile plurale. SALIF: Ciascuno di noi deve cercare di conoscere una persona straniera che si è inserita bene nel mondo del lavoro, qui a Treviso. SALIF: Sono molti qui gli stranieri che si sono inseriti bene nel mondo del lavoro? Ma Salif oltre al passato prossimo con essere, sa usare molto bene anche gli aggettivi possessivi. Ascoltiamo un po’ lui e Olga: OLGA: Questo mercato del pesce mi ricorda la mia Croazia. SALIF: Arif, mi racconti la tua storia? OLGA: Mi racconta la sua storia? SALIF: Poi ci raccontiamo le nostre scoperte SALIF: Il vostro entusiasmo mi piace! SALIF: Anche se tutti sembrano molto impegnati nel loro lavoroLa mia Croazia, la tua storia, la sua storia, le nostre scoperte, il vostro entusiasmo, il loro lavoro. Le parole che vi ho fatto sentire con più forza sono gli aggettivi possessivi, che hanno sei forme: mio, tuo, suo, nostro, vostro e loro. Ricordate bene che gli aggettivi possessivi, come tutti gli aggettivi, concordano con il nome a cui si riferiscono: quindi diciamo il mio compagno, la mia compagna, i miei compagni, le mie compagne. E poi il tuo compagno, la tua compagna, i tuoi compagni, le tue compagne e ancora il nostro compagno, la nostra compagna, i nostri compagni, le nostre compagne, ecc. Soltanto loro è invariabile, cioè è sempre uguale, indipendentemente dal nome a cui si riferisce: il loro compagno, la loro compagna, i loro compagni, le loro compagne. Arrivederci alla prossima puntata! Nella puntata di oggi abbiamo visto e sentito: Il passato prossimo con l’ausiliare essere: io sono arrivato / io sono arrivata; noi siamo arrivati / noi siamo arrivate ecc. Gli aggettivi possessivi: mio/mia/miei/mie; tuo/tua/tuoi/tue; suo/sua/suoi/sue; nostro/nostra/nostri/nostre; vostro/vostra/vostri/vostre; loro.