Le parole dell'italiano: altri modi per dire sì e no

Unità 14 - Livello A2

Altri modi per dire sì e no; verbo avere e passato prossimo. 

Vi è piaciuta la città di Brescia, o no? A proposito di sì e di no: l’italiano conosce tanti altri modi per rispondere sì e no. Sentiamo, per esempio, in che modo Olga e Fela rispondono sì ad Anna: ANNA: Mi dai la guida, per favore? Voglio leggere qualcosa sul centro storico. OLGA: Certamente. È nel mio zainetto blu… ANNA: Non hai mai sentito parlare delle biblioteche? FELA: Altroché. E adesso sentiamo invece come Fela risponde di no a un vero e proprio ordine di Salif: SALIF: Scendi subito! FELA: Niente affatto! Allora, ricapitoliamo: per rispondere di a una domanda possiamo anche dire: certo, certamente, altroché, sicuro, di sicuro, sicuramente, senza dubbio. Se invece la nostra risposta è no, oltre che no possiamo anche dire: macché, niente affatto, per niente, proprio per niente, neanche (oppure nemmeno) per sogno. Sono stato chiaro? Spero che mi rispondiate certo, certamente e non proprio per niente… Ma adesso passiamo a un altro argomento. In questa puntata i nostri amici hanno usato tante volte una forma verbale molto importante: si chiama passato prossimo. Ascoltiamo: OLGA: Ragazzi, qualcuno di voi ha preso il mio zainetto blu? SALIF: Forse l’hai dimenticato sul treno… OLGA: Che sciocca sono, per la fretta di scendere l’ho lasciato sul treno! Ho lasciato, hai dimenticato, ha preso: ecco tre esempi di passato prossimo, un tempo che si usa per parlare di fatti passati. Come si forma? È semplice. Per fare un passato prossimo dobbiamo mettere insieme due verbi: il primo è il presente di avere, che si chiama verbo ausiliare; il secondo è un participio passato. Il presente indicativo di avere è irregolare e fa così: Io ho, tu hai, lui o lei ha, noi abbiamo, voi avete, loro hanno. Dovete ricordare che l’acca davanti alle tre persone singolari ho, hai, ha e alla terza persona plurale hanno si scrive, ma nella pronuncia non si fa sentire. Allora: per formare il passato prossimo, a questo presente di avere dobbiamo aggiungere un participio passato, proprio come fanno i nostri amici: ANNA: Per questo vi ho telefonato! ANNA: Abbiamo deciso che dovete raccontarci tutto! SALIF: Beh, Il Barone rampante ci ha colpito… Ho telefonato, abbiamo deciso, ha colpito. Telefonato, deciso e colpito sono tre participi passati. Come vedete, il participio passato dei verbi in -are e dei verbi in -ire è molto facile: basta togliere all’infinito la parte finale -re e sostituirla con to: telefonare > telefonato, colpire > colpito. Per i verbi del secondo gruppo in –ere le cose sono un po’ più complicate, non c’è una regola che vada bene sempre: per esempio, il participio di decidere, verbo in – ere è deciso, quello di vendere è venduto, e il participio di leggere, altro verbo in – ere è letto. Gia adesso, comunque, siamo in grado di formare il passato prossimo di molti verbi. Per esempio di lavorare: Ho lavorato, hai lavorato, ha lavorato; abbiamo lavorato; avete lavorato; hanno lavorato. Attenti, perché in alcuni verbi il passato prossimo non si forma con avere ma con essere + participio passato. Ma di questo parleremo nella prossima puntata. Per adesso, arrivederci! Nella puntata di oggi abbiamo visto e sentito: Altri modi di dire sì: certo, certamente, altroché, sicuro, di sicuro, sicuramente, senza dubbio. Altri modi di dire no: macché, niente affatto, per niente, proprio per niente, neanche per sogno, nemmeno per sogno. Il presente indicativo del verbo avere: io ho, tu hai, lui o lei ha, noi abbiamo, voi avete, loro hanno. Il passato prossimo dei verbi con ausiliare avere: ho lavorato, hai lavorato, ha lavorato, abbiamo lavorato, avete lavorato, hanno lavorato.