Processo telematico

Le parole del nuovo millennio

È da diversi anni che nel nostro Paese si parla di processo telematico. In termini generali, per processo telematico, si intende la possibilità di utilizzare gli strumenti informatici otelematici nell’ambito dell’attività processuale. In termini più stretti, in realtà, per processo telematico si intende specificamente la possibilità che la stessa formazione degli atti processuali e dei provvedimenti del giudice avvenga attraverso l’utilizzazione degli strumenti telematici ed informatici.

Nella strategia seguita dal nostro legislatore per realizzare anche nel nostro ordinamento il cosiddetto processo telematico si possono distinguere due fasi temporali ben precise.

In una prima fase, che possiamo far partire dal 2001, il nostro legislatore aveva delineato un progetto che riguardava in particolare il processo civile di realizzazione del vero e proprio processo telematico. Il progetto, particolarmente ambizioso, prevedeva che tutte le attività processuali, sia delle parti che del giudice, potessero compiersi attraverso l’utilizzazione diretta di strumenti telematici e addirittura si prevedeva la formazione del cosiddetto fascicolo telematico d’ufficio.

Questo progetto particolarmente ambizioso, tuttavia, non ha trovato realizzazione per diverse ragioni, sia per la difficoltà di rendere utilizzabili le tecniche e gli strumenti telematici ed informatici all’interno del processo, sia perché la realizzazione di un progetto così ambizioso avrebbe richiesto l’investimento di risorse finanziarie consistenti.

Proprio per questa ragione il nostro legislatore, in una seconda fase che potremmo far partire dal 2009, accantonato il progetto iniziale di realizzazione del vero e proprio processo telematico, si orienta verso un progetto più limitato che sostanzialmente consiste nella utilizzazione della posta elettronica certificata per la trasmissione degli atti processuali, per le comunicazioni e le notificazioni di questi atti.

È evidente il cambiamento di rotta che sopravviene proprio in conseguenza di questa diversa soluzione che il nostro legislatore adotta.

Allo stato attuale il legislatore ha decisamente imboccato questa seconda soluzione e un’ulteriore spinta per la utilizzazione della posta elettronica certificata nella trasmissione degli atti processuali si è avuta proprio con la legge di stabilità del 2013, approvata nel dicembre 2012, che ha previsto l’obbligatorio invio telematico degli atti processuali attraverso la posta elettronica certificata a partire dal 30 giugno 2014.

È inutile sottolineare che una cosa è la realizzazione di un vero e proprio processo telematico nel quale la stessa formazione degli atti processuali avviene con strumenti telematici e informatici;altra cosa è la mera utilizzazione della posta elettronica certificata per la trasmissione di atti processuali che in realtà sono stati formati secondo il sistema tradizionale cartaceo.