Aldo Palazzeschi secondo Guido Davico Bonino

L'opera poetica dello scrittore fiorentino

Guido Davico Bonino propone un excursus nella vita e nella poetica di Aldo Palazzeschi (Firenze 1885 - Roma 1974). Attore in gioventù, Palazzeschi aderisce al futurismo, movimento di cui ammira il rifiuto delle convenzioni, ma da cui prenderà le distanze per sposare la causa pacifista. Trascorre in seguito la vita tra Firenze, Parigi e Roma, dove muore.

Tra le raccolte si ricordano la giovanile L`incendiario (1913), Poesie (1925), Cuor mio (1968), Via delle cento stelle (1972). Palazzeschi, né futurista, né crepuscolare, né liberty, grande solitario della poesia contemporanea, raggiunge, secondo Davico Bonino, "il grado zero del linguaggio": impersonale, atono, amorfo, infantile come le filastrocche, strumento di dissacrante ironia per la polemica contro i borghesi. Luciano Virgilio legge da Poesie: Chi sono?, Riflessi, Rio Bo, Lasciatemi divertire, Visita alla contessa Eva Pizzardini Ba; da Via delle cento stelle: Movimento.