Roberto Antonelli, Dante poeta giudice del mondo terreno

I parte - Conferenza dell'8 febbraio 2021

Come accostarsi oggi all’opera dantesca? Roberto Antonelli parte dal celebre saggio di Gianfranco Contini del 1965 in cui ci si domandava se la Commedia fosse ancora letta e si rifiutava la distinzione crociana tra poesia e non poesia nel poema dantesco. Oggi sul web la Commedia di Dante è molto studiata e cercata, si tratta di un’opera che presenta una straordinaria apertura sul mondo e sugli uomini. Probabilmente è il libro con il maggior numero di personaggi che sia mai stato scritto e Dante lo ha attentamente programmato.

Un’altra particolarità della Commedia sono le corrispondenze numerologiche, non ancora totalmente esplorate. Il nucleo centrale del discorso di Antonelli riguarda il rapporto tra Dante e Bonifacio VIII. Fu questo papa a indire il Giubileo del 1300, cui forse Dante partecipò da pellegrino, restando colpito dall’entusiasmo dei fedeli. Dante considera il papato di Bonifacio VIII l’origine dei mali della Chiesa e colloca il papa nell’Inferno tra i Simoniaci, anche se all’epoca in cui scriveva lui era ancora vivo. La condanna di Bonifacio VIII, che fu causa dell’esilio di Dante, è totale e senza appello: Dante si fa testimone del proprio tempo e nello stesso tempo del cammino dell’umanità.

La Commedia è anche questo: la riduzione del tempo terreno di tutta la Storia a memoria testuale, il lungo corto circuito in cui passato, presente e futuro, l'io e noi Dante, Dante come figura dell'intera umanità, si dispone secondo un percorso a priori, di cui Dante è autore e il responsabile regista, un vero e proprio regista come nei film, ordinatore e creatore.


Roberto Antonelli è nato il 6 novembre 1942. È professore emerito dell’Università di Roma La Sapienza. Ha insegnato Filologia romanza nella Facoltà di Lettere e Filosofia e nella Facoltà di Scienze Umanistiche dell'Università di Roma dal 1985 al 2013. È  Presidente della Classe di Scienze Morali, Storiche e Filologiche e Vicepresidente dell'Accademia nazionale dei Lincei. Ha studiato origini e lo sviluppo delle letterature romanze dal Medio Evo all'età contemporanea. Ha pubblicato, fra libri e saggi, più di 200 lavori, fra cui il primo commento integrale a Giacomo da Lentini (2008) e il Repertorio metrico della Scuola poetica siciliana (1984). Ha pubblicato, in collaborazione con Maria Serena Sapegno, due storie della letteratura italiana (L’Europa degli scrittori, 2008, in 7 voll. e Il senso e le forme, 2011, in 5 voll.). Ha ideato e organizzato, con L. Mainini e M. Cecconi, la mostra "I libri che hanno fatto l'Europa", Accademia Nazionale dei Lincei-Biblioteca Corsiniana, 31 marzo-13 dicembre 2016. Ha curato vari Atti di Convegni Lincei. Dirige, in collaborazione, la collana "Biblioteca di Studi romanzi" con la Casa editrice Viella. La sua pubblicazione più recente è Dante poeta-giudice del mondo terreno, Roma, Viella, 2021.

Materiale realizzato e concesso dall'Accademia Nazionale dei Lincei.