Muti e Abbado: due direttori d'orchestra italiani a Londra
L'Inghilterra di Enzo Biagi
Il filmato è tratto dalla serie Made in England di Enzo Biagi, del 1979. Si tratta delle interviste che Biagi ha realizzato ai due famosi direttori d'orchestra Riccardo Muti e Claudio Abbado, in quel periodo alla guida, rispettivamente, della Philarmonia (dal 1973 al 1982) e della London Symphony Orchestra (1979-88).
Riccardo Muti parla della ricchezza e della molteplicità dell'offerta musicale a Londra, dove, oltre alle due orchestre citate, sono attive anche la London Philharmonic, la Royal Philharmonic e l’orchestra della radio BBC. Esistono due importanti teatri d’opera, il Covent Garden e l’English National Opera, che ha la peculiarità di mettere in scena tutte le opere liriche tradotte in inglese. Ci sono, poi, innumerevoli studi di registrazione (come quello celeberrimo della EMI dove incisero anche i Beatles) e molti complessi specializzati in musica contemporanea.
Claudio Abbado parla della più adeguata educazione musicale scolastica degli inglesi rispetto agli italiani, che porta un gran numero di persone di tutte le classi sociali a frequentare i concerti. Infine, entrambi sono concordi nel constatare una crescita culturale del pubblico italiano nei confronti della musica.
Riccardo Muti parla della ricchezza e della molteplicità dell'offerta musicale a Londra, dove, oltre alle due orchestre citate, sono attive anche la London Philharmonic, la Royal Philharmonic e l’orchestra della radio BBC. Esistono due importanti teatri d’opera, il Covent Garden e l’English National Opera, che ha la peculiarità di mettere in scena tutte le opere liriche tradotte in inglese. Ci sono, poi, innumerevoli studi di registrazione (come quello celeberrimo della EMI dove incisero anche i Beatles) e molti complessi specializzati in musica contemporanea.
Claudio Abbado parla della più adeguata educazione musicale scolastica degli inglesi rispetto agli italiani, che porta un gran numero di persone di tutte le classi sociali a frequentare i concerti. Infine, entrambi sono concordi nel constatare una crescita culturale del pubblico italiano nei confronti della musica.