"L'appello" di Alessandro D'Avenia

Un prof alle prese con dieci studenti all'ultimo anno di liceo

In L’appello (Mondadori, 2020), l'ultimo romanzo di Alessandro D’Avenia, si racconta l'anno scolastico di Omero Romeo, quarantacinquenne insegnante di scienze alle prese con dieci studenti all’ultimo anno di liceo, descritti dal preside come ragazzi difficili. Il professore è cieco da cinque anni e ha appena deciso di tornare all’insegnamento dopo la pausa seguita alla perdita della vista: si presenta ai suoi alunni e chiede a ognuno di loro di farlo in modo dettagliato.

Mentre il preside è un burocrate preoccupato solo di non avere grane, Romeo trova un grande aiuto in Patrizia, la bidella lettrice, ma soprattutto riesce sin dall’inizio a creare un rapporto con i ragazzi, affascinati dalla sua capacità di ascolto e comprensione. Per Elena, Cesare, Achille, Stella, Oscar e gli altri parlare di sé, rivelare i propri lati oscuri diventa una necessità, e vorrebbero che anche gli altri insegnanti adottassero il metodo di Romeo, ma questa mozione si scontra contro le resistenze di chi pensa soprattutto al programma da svolgere e il professore finisce per perdere l’incarico.

Resta l’appuntamento quindici anni dopo per verificare se ognuno dei ragazzi si è avvicinato a realizzare il suo sogno… Con Alessandro D'Avenia abbiamo parlato dei temi sollevati dal libro, ma anche di come si possa fare didattica a distanza senza perdere il contatto con i propri alunni.

Da un lato corpi che sanguinano e dall’altro una cultura che quei corpi li ignora e si compiace della propria freddezza, anche se la maschera con una calda partecipazione alla vita dell’uomo e al senso della realtà. Non so che farmene di questo umanesimo cerebrale assolutorio e raffinato, gli preferisco un umanesimo carnale sporco e faticoso. Come si può arrivare a sterilizzare la vita al punto di non sentirla, non vederla, non esserne toccati? 

Alessandro D'Avenia (Palermo 1977) è Dottore di ricerca in Lettere Classiche, insegna Lettere al liceo e scrive romanzi e sceneggiature per il cinema. Dal suo libro d'esordio, Bianca come il latte, rossa come il sangue (Mondadori, 2010), è stato tratto nel 2013 l'omonimo film. Sempre per Mondadori ha pubblicato Cose che nessuno sa (2011), Ciò che inferno non è (2014, premio speciale del presidente nell'ambito del premio Mondello 2015), L'arte di essere fragili. Come Leopardi può salvarti la vita (2016) e Ogni storia è una storia d'amore (2017). Da queste ultime due opere l'autore ha tratto un racconto teatrale diretto da Gabriele Vacis e Roberto Tarasco. Collabora all'edizione della Divina Commedia curata da Franco Nembrini e illustrata da Gabriele Dell'Otto.Ogni lunedì dalle pagine del Corriere della Sera dialoga con i lettori nella rubrica "Ultimo banco".