I Nobel della discordia

Le assegnazioni più controverse

Dal 1901 il premio Nobel punteggia la nostra storia. Fu Alfred Nobel a decidere di dividere i fondi in cinque premi corrispondenti a cinque diversi ambiti: fisica, chimica, medicina, letteratura e pace. Nel 1968 la Banca di Svezia creò un ulteriore premio detto “a ricordo di Nobel”, per le scienze economiche e assegnato insieme agli altri.

Il Nobel è, certamente, il riconoscimento più prestigioso al mondo. Ma non è tutto oro ciò che luccica. «Per l’invenzione di regolatori per gli accumulatori di gas destinati all’illuminazione automatica di fari e boe». Con questa motivazione l’Accademia reale svedese delle scienze assegnò nel 1912 il Nobel per la Fisica al connazionale Nils Gustaf Dalén, 43 anni all’epoca del premio. Forse commossa dal fatto che pochi mesi prima lo scienziato perse la vista a causa di un’esplosione di acetilene durante un test. O forse perché non riusciva a mettersi d’accordo su altri, più prestigiosi, candidati. Tra le sensazionali scoperte su relatività, Big Bang, neutrini e quark, il Nobel della fisica del 1912 è considerato dagli storici della scienza un po’ come il «parente povero», quello meno significativo tra tutti quelli assegnati dalla prestigiosa accademia di Stoccolma.

Il Nobel di polemiche ne ha scatenate molte. Lasciamo da parte quelli per la pace, per la letteratura e per l’economia, e concentriamoci su quelli che riguardano piùstrettamente le scienze sperimentali. Le polemiche riguardano soprattutto la mancata attribuzione del Nobel per importanti studi, oppure il non riconoscimento del contributo di scienziati, accanto a quelli insigniti del premio, per le loro ricerche che poi sono risultate determinanti. Un esempio è quello di Nicola Cabibbo. Un grande fisico italiano. Nel 2008, due anni prima della sua scomparsa, il Nobel per la fisica è stato assegnato assegnato ai giapponesi Kobayashi e Maskawa per la scoperta della violazione della simmetria CP (parità di carica) che consente l’esistenza di tre famiglie di quark. Ma il lavoro teorico che sta alla base di questo importante sviluppo della fisica delle particelle venne concepito proprio da Cabibbo. Tanto che la matrice matematica che descrive il cambiamento di «sapore» dei quark nel decadimento della forza nucleare debole viene chiamata matrice CKM, dove K ed M sono le iniziali dei due scienziati giapponesi, e la C sta per Cabibbo.

Ma di Cabibbo negli annali del Nobel non c’è traccia.Nel 2008 il premio per la Medicina andò ai francesi Luc Montagnier e Françoise Barré-Sinoussi per la scoperta del virus Hiv che provoca l’Aids. Lo stesso Montagnier si disse sorpreso che il premio non fosse stato assegnato anche al biologo americano Robert Gallo.Una vibrante protesta fu sostenuta  da ben 106 eminenti scienziati che scrissero una lettera a Science segnalando la «dimenticanza».Clamoroso anche il caso del 1952, quando venne premiato Selman Waksman per la scoperta del primo antibiotico attivo contro la tubercolosi, la streptomicina, dimenticandosi completamente del co-scopritore: Albert Schatz.