Luca Fiorani. Un laser per scoprire le frodi alimentari

La tecnologia antifrode dell'ENEA

Un laser in grado di rilevare in pochi secondi la presenza di sostanze tossiche nei cibi direttamente sui banconi di mercati e supermercati. Che presto diventerà un dispositivo portatile.

Finora la ‘tecnologia anti-frode’ dell’ENEA è stata testata su prodotti come il pesce e i succhi di frutta. Nel primo caso, il laser ha permesso di individuare la presenza di istamina, una molecola tossica che si forma quando il pescato è vecchio o non viene conservato bene (nel 2013 ha causato migliaia di intossicazioni in tutta Europa). Nei succhi di frutta e nelle bibite light il sistema hi-tech è stato in grado di rivelare cinque dolcificanti (fruttosio, glucosio, maltosio, aspartame e saccarosio) non dichiarati in etichetta. Il team di ricercatori ENEA sta testando strumenti portatili in cui il raggio laser possa viaggiare lungo una fibra ottica o venga addirittura sostituito da un LED.

Ma non esclude di creare anche sistemi miniaturizzati e app per smartphone che permettano al consumatore di fare in pochi secondi uno screening del cibo che si sta per acquistare.

Ce ne parla Luca Fiorani, ricercatore del laboratorio Diagnostiche e Metrologia dell'ENEA.