Newton. Telescopi nello spazio
Ventiduesima puntata
Newton è il programma di informazione e approfondimento scientifico condotto da Davide Coero Borga che ci aiuta a capire meglio ciò che sappiamo e ci porta a scoprire le novità dal mondo della ricerca.
In questa puntata parliamo degli strumenti che ci permettono di indagare l’universo e lo fanno lontano dall’atmosfera terrestre: i telescopi spaziali. Giovanna Giardino, astronoma presso l’ESTEC, il centro scientifico e tecnologico dell’ESA nei Paesi Bassi, ci spiega perché per la ricerca sono così importanti i telescopi spaziali e le prime esperienze con il telescopio spaziale Hubble e poi con il più recente James Webb Space Telescope. A Firenze Isabella Pagano, direttrice dell’Osservatorio astrofisico dell’INAF di Catania e co-principal investigator della missione PLATO dell’Esa, e il responsabile Optronica e Spazio, Enrico Suetta, ci spiegano come sarà realizzato l’occhio composito del telescopio spaziale PLATO, ideato per andare a caccia di pianeti extrasolari.
Sulle rive del lago di Como, tra Merate e Lecco, ci sono la facility Beatrix dell’Istituto Nazionale di Astrofisica e una azienda che realizza i materiali utili per il prossimo osservatorio europeo nei raggi X, Athena. Ce ne parlano Bianca Salmaso, program manager BEaTriX dell’INAF, e il direttore tecnico scientifico Giuseppe Valsecchi. Pietro Ubertini, astrofisico dell’Istituto Nazionale di Astrofisica e vicepresidente del Comitato mondiale per la ricerca spaziale (COSPAR), ci spiega poi come i telescopi spaziali servano per osservare i fenomeni più estremi che si verificano nell’Universo con la cosiddetta astronomia multimessaggera. Mentre con Giuseppe Sarri, ingegnere presso il centro scientifico e tecnologico ESA di Noordwijk, non lontano da Amsterdam, e con l’astrofisico dell’INAF Luigi Piro facciamo il punto sui risultati scientifici raggiunti dalle recenti missioni e cerchiamo di capire cosa ci si attenda da quelle in preparazione.
In onda il 17 gennaio 2023 alle 21.00 su Rai Scuola (canale 57)
In questa puntata parliamo degli strumenti che ci permettono di indagare l’universo e lo fanno lontano dall’atmosfera terrestre: i telescopi spaziali. Giovanna Giardino, astronoma presso l’ESTEC, il centro scientifico e tecnologico dell’ESA nei Paesi Bassi, ci spiega perché per la ricerca sono così importanti i telescopi spaziali e le prime esperienze con il telescopio spaziale Hubble e poi con il più recente James Webb Space Telescope. A Firenze Isabella Pagano, direttrice dell’Osservatorio astrofisico dell’INAF di Catania e co-principal investigator della missione PLATO dell’Esa, e il responsabile Optronica e Spazio, Enrico Suetta, ci spiegano come sarà realizzato l’occhio composito del telescopio spaziale PLATO, ideato per andare a caccia di pianeti extrasolari.
Sulle rive del lago di Como, tra Merate e Lecco, ci sono la facility Beatrix dell’Istituto Nazionale di Astrofisica e una azienda che realizza i materiali utili per il prossimo osservatorio europeo nei raggi X, Athena. Ce ne parlano Bianca Salmaso, program manager BEaTriX dell’INAF, e il direttore tecnico scientifico Giuseppe Valsecchi. Pietro Ubertini, astrofisico dell’Istituto Nazionale di Astrofisica e vicepresidente del Comitato mondiale per la ricerca spaziale (COSPAR), ci spiega poi come i telescopi spaziali servano per osservare i fenomeni più estremi che si verificano nell’Universo con la cosiddetta astronomia multimessaggera. Mentre con Giuseppe Sarri, ingegnere presso il centro scientifico e tecnologico ESA di Noordwijk, non lontano da Amsterdam, e con l’astrofisico dell’INAF Luigi Piro facciamo il punto sui risultati scientifici raggiunti dalle recenti missioni e cerchiamo di capire cosa ci si attenda da quelle in preparazione.
In onda il 17 gennaio 2023 alle 21.00 su Rai Scuola (canale 57)