Educazione stradale: azioni ed iniziative per i più giovani
L'ACI e le sue attività
Secondo l'ultimo Rapporto ACI-ISTAT sugli incidenti stradali 2018, si registra, purtroppo, un aumento delle vittime delle categorie vulnerabili, in particolare tra i pedoni. La riduzione media annua del numero di vittime della strada del nostro Paese, poi, pari a 2,6% nel periodo 2010-2018, è inferiore a quanto stimato per l’obiettivo europeo - ormai irraggiungibile - di dimezzare il numero di morti in incidenti stradali entro il 2020.
Secondo Angelo Sticchi Damiani, presidente dell’Automobile Club d’Italia, in occasione dell'evento "Workshop Sicurezza stradale: azione ed iniziative di educazione stradale per i più giovani", tenutosi presso la sede ACI di Roma il 6 febbraio 2020, "La sicurezza deve tornare ad essere una priorità, sono necessari, da subito, corsi di aggiornamento o di guida sicura riservati ai conducenti, in quanto, se da una parte l’età delle vittime è aumentata, dall’altra i giovani si confermano la categoria più a rischio".
I dati
Giovani 15/24 anni e anziani 70/74 prime vittime; bambini in diminuzione
Le fasce d’età più a rischio risultano i giovani tra 15 e 24 anni (413 morti: 12,4% del totale; 70,2 decessi per un milione di residenti) e gli anziani tra 70 e 74 anni (222 morti: 6,7% del totale; 78,4 decessi per un milione di residenti).
Per gli uomini si rilevano picchi in tre fasce d’età: 40-44 (200 morti), 20-24 (197), 55-59 (194). Per le donne frequenze maggiori per le età 70-84 (179).
Nel 2018 si sono registrate 9 vittime in meno tra i bambini 0-14 anni (34 rispetto ai 43 dell’anno precedente: -20,9%), ma siamo ancora lontani dall’obiettivo “vision zero” stabilito dal Piano Nazionale della Sicurezza Stradale 2020.
Tra tutti i conducenti coinvolti in incidenti, è particolarmente alto il numero di quelli tra i 40 e i 49 anni (21%), seguiti dai giovani tra i 20 e i 29 anni (19%) ma si registrano proporzioni elevate anche tra i più anziani (8% con età 70 anni e più). Rispetto ai patentati la probabilità di essere coinvolti in un incidente è più elevata nei giovanissimi, mentre decresce a partire dai 25 anni.
Aumentano pedoni e ciclomotoristi; diminuiscono motociclisti e ciclisti
L’aumento dei morti ha riguardato, in modo particolare, ciclomotoristi (108; +17,4%) - che si confermano tra le categorie più a rischio - e pedoni (609; +1,5%). Nel complesso, gli utenti vulnerabili rappresentano circa il 50% dei decessi (1.621 su 3.325).
Nel 2018 si sono registrate 1.420 vittime tra conducenti e passeggeri di autovetture (-3%), 685 tra i motociclisti (-6,8%), 219 tra i ciclisti (-13,8%).
Aumentano i morti sulle autostrade, diminuiscono in città e sulle strade extraurbane
Nel 2018 è diminuito il numero di incidenti su strade urbane (126.701; -2,9%) e autostrade (9.372; -0,2%), mentre è aumentato sulle extraurbane (36.271; +3,4%). In città e in autostrada sono diminuiti anche i feriti (169.573 e 15.440 rispetto a 174.612 e 15.844 del 2017, pari a -2,9 e -2,5%).
Crescono (+10,5%) i morti su autostrade (i 43 morti di Genova sul Ponte Morandi sono compresi nella statistica), mentre scendono quelli all’interno dei centri abitati (-4,4%) e sulle strade extraurbane (-1,2%).
Prime cause: distrazione, mancata precedenza e velocità elevata
Distrazione, mancato rispetto della precedenza o del semaforo, velocità troppo elevata si confermano, anche nel 2018, le prime tre cause di incidente (complessivamente il 40,8% delle circostanze).
Tra le altre cause più rilevanti: distanza di sicurezza (20.443), manovra irregolare (15.192), comportamento scorretto verso il pedone (7.243) o del pedone (7.021), presenza di buche o ostacoli accidentali (6.753): rispettivamente il 9,2%, il 6,9%, il 3,3%, il 3,2% e il 3,1% del totale.
Sulle strade urbane la prima causa di incidente è il mancato rispetto di precedenza o semafori (17%), seguito dalla guida distratta (14,9%); sulle strade extraurbane la guida distratta o andamento indeciso (20,1%), velocità troppo elevata (14%) e mancata distanza di sicurezza (13,8%).
Violazioni principali: velocità, segnaletica, cinture di sicurezza/seggiolini e uso del cellulare
Nel 2018 le sanzioni per le violazioni al Codice della Strada si sono ridotte complessivamente del 4,4%, (anche a causa della diminuzione dei controlli da parte delle Forze dell’Ordine), le voci principali, oltre al superamento dei limiti di velocità, vedono ai primi posti l’inosservanza del rispetto della segnaletica (365.697; -6,6%), seguita da mancato uso delle cinture di sicurezza e dei sistemi di ritenuta dei bambini (202.941; -0,03%) e uso improprio del cellulare alla guida (136.950; -6,1%).
In diminuzione anche le contravvenzioni per eccesso di velocità, (2.513.936; -11,6%). Tra le probabili cause il fatto che, nei mesi di giugno e luglio, il sistema Tutor sia stato inattivo.
Agosto mese più pericoloso
I mesi estivi si confermano il periodo con il maggior numero di incidenti e vittime. Agosto è il mese più pericoloso per il numero di incidenti gravi in tutti gli ambiti stradali (2,7 morti ogni 100 incidenti). Giugno e luglio quelli con più incidenti nel complesso, (rispettivamente 16.755 e 16.856). Gennaio e Febbraio, viceversa, i mesi con il minor numero di incidenti, Febbraio anche con il minor numero di morti. Di notte (tra le 22 e le 6 del mattino) e nelle ore di buio aumentano sia l’indice di mortalità che quello di lesività (rispettivamente morti e feriti ogni 100 incidenti).
L'importanza dell'educazione stradale
In tale contesto risulta di primaria importanza promuovere l'educazione stradale soprattutto tra i più giovani e sono diversi i progetti avviati in Italia, che vedono la presenza di diversi attori istituzionali:
Il portale Edustrada del Miur
L’educazione stradale è una delle priorità su cui il Miur lavora per promuovere tra i giovani la cultura della sicurezza in strada. Edustrada è il progetto nazionale per l'educazione stradale nelle scuole, uno strumento operativo che utilizza metodologie nuove per aumentare il coinvolgimento degli studenti e dei docenti. La piattaforma www.edustrada.it è uno spazio interattivo dedicato alle scuole, di ogni ordine e grado, per consentire l’adesione - previa registrazione - all’offerta formativa del Miur in tema di educazione stradale.
Il portale è stato avviato dalla Direzione generale per lo studente, l’integrazione e la partecipazione del Miur nel 2017, in collaborazione con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, la Polizia stradale, il Dipartimento di psicologia dell’università “Sapienza” di Roma, la Federazione ciclistica italiana, la Federazione motociclistica italiana, l’Automobile club d’Italia, la Fondazione Ania. Il lavoro dei diversi partner punta a diffondere in tutti i cicli scolastici la cultura della sicurezza stradale, il rispetto delle norme e la mobilità sostenibile.
Il progetto SicuraMENTE: Educazione alla mobilità sicura e sostenibile
Il progetto SicuraMENTE nasce da un’esperienza condivisa dal 2007 tra la Regione Friuli Venezia Giulia e l’Ufficio Scolastico Regionale per il FVG per sensibilizzare tutti gli studenti della Regione ad un’educazione stradale attiva e consapevole. Scopo dell’iniziativa è quello di stimolare i giovani ad una riflessione responsabile e partecipata sui temi della sicurezza stradale e della mobilità sicura e sostenibile –intesa come cultura del rispetto delle regole e degli altri–attraverso un confronto diretto con coetanei o con ragazzi più giovani che sfoci nell’acquisizione di abitudini comportamentali corrette.
De.Si.Re. – La città che vorrei”
De.Si.Re. – La città che vorrei è un’iniziativa di formazione sui temi della sicurezza stradale e della mobilità sostenibile, già realizzata a Roma nel 2019 in 14 Istituti della Scuola primaria: 4.300 gli alunni coinvolti per un totale di 2.000 ore di formazione. Il progetto è promosso da Roma Capitale e patrocinato dalla “Consulta Cittadina Sicurezza Stradale, Mobilità Dolce e Sostenibilità”, in collaborazione con l’Automobile Club Roma, la Federazione Ciclistica Italiana e la Polizia Locale di Roma Capitale. Quest'anno l’iniziativa è stata estesa anche agli alunni della Scuola secondaria di I grado. Il fine è quello di trasferire loro, sin da piccoli, la conoscenza e l’importanza delle regole da seguire sulla strada, insieme alla consapevolezza dei rischi e delle conseguenze che possono derivare da comportamenti errati e irresponsabili.