I collaborazionisti russi

Seconda Guerra mondiale

Servendosi di materiale documentario proveniente dagli archivi sovietici, il giornalista Arrigo Levi commenta un filmato propagandistico tedesco, che mostra in maniera idilliaca, ai limiti del grottesco, le condizioni di vita dei collaborazionisti russi in Germania. Molti prigionieri di guerra, che vivevano nei territori occupati, in maniera disperata, avevano risposto all’appello lanciato dai nazisti per la formazione di divisioni russe contro Stalin e il regime comunista. Circa un milione di persone si arruolò in quello che fu chiamato l’Esercito Russo di Liberazione, il ROA, comandato dal generale Andrej Vlasov, che dopo essersi prima distinto per la difesa di Mosca, e aver poi comandato la seconda armata che aveva cercato, invano, di liberare Leningrado, fatto prigioniero, era passato dalla parte dei tedeschi. Il filmato ci mostra anche una visita ad un comando, del ministro tedesco per la propaganda e l’informazione, Goebbels. Dopo la guerra, Vlasov fu processato e impiccato con i suoi luogotenenti. I suoi soldati se la cavarono con condanne a dieci, quindici anni di permanenza nei campi di concentramento.