La follia rivoluzionaria di Pol Pot

13 maggio 1976: Pol Pot primo ministro della Cambogia

Era il 7 gennaio 1979, dopo quattro anni di dittatura, il regime comunista dei Khmer Rossi di Pol Pot viene deposto da truppe regolari vietnamite. Ce ne parla il professor Alessandro Campi dell'Università di Perugia.
In Cambogia, i khmer rossi guidati da Pol Pot occupano la capitale Phnom Penh, dopo mesi di assedio. Il regime di Pol Pot in Cambogia è durato solo 4 anni dal 1975 al 1979 ma è stato uno dei piu’ terrificanti della storia. Ha fatto quasi due milioni di morti su un totale 7 milioni di abitanti. Il 20 percento dei cambogiani o è stato ucciso o è morto a causa delle carestie e delle privazioni. E'  stato un esperimento di ingegneria politica praticamente puro, il tentativo di riportare indietro le lancette della storia.
Fu abolita la proprietà privata, gli ospedali, le professioni liberali, i cambogiani furono deportati dalle città nelle campagne e messi a lavorare in gigantesche fattorie collettive. Su tutti soprintendeva “Brother Number One”, il fratello numero come Pol Pot amava farsi chiamare. E’ stato un esempio di società totalitaria praticamente perfetta, in cui un ruolo determinante hanno avuto in qualità di aguzzini i ragazzi, sembra quasi una trasposizione letteraria del “Signore delle mosche” di Golding. Per questo regime non ha pagato nessuno.

Pol pot e’ morto nel suo letto e i vertici del regime cambogiano non sono mai stati processati. La Cambogia si è sempre rifiutata di avviare un grosso processo per crimini contro l’umanita’. Il rischio qual è? Che noi consideriamo questo esperimento come una forma di barbarie asiatica. In realtà ricordiamo che i vertici del polpottismo a partire dallo stesso Pol Pot, appresero i rudimenti della loro utopia rivoluzionaria a Parigi alla Sorbona.