La morte di Bob Kennedy e la fine del sogno americano
Con Giovanni De Luna
Spiega lo storico Giovanni De Luna:
Una generazione che in Europa si era mobilitata nelle piazze, nelle universita’, nella Sorbona a Parigi, a Valle Giulia a Roma e che si era riconosciuta in quell’America, si congedò. Per loro in quel momento l’America diventò Nixon, il Vietnam, il napalm, la negazione dei diritti civili. Si infranse un sogno, si infranse un progetto, si infranse una speranza.
De Luna, che parla nel periodo di presidenza di Obama, esprime la speranza che quello strappo finalmente si possa ricucire: è ricomparsa quell’America, quel sogno, quel progetto.
Quei colpi di pistola sparati dal giovane attentatore Shiran Shiran, spensero quella speranza, spensero quel sogno e cambiarono il destino di una generazione. L’America due mesi prima aveva assistito con orrore ad un altro assassinio, quello di Martin Luther King. Quei colpi di pistola prima contro Martin Luther King e poi contro Bob Kennedy in qualche modo segnarono la fine di un idillio.Bello giovane e carismatico, impegnato nella lotta contro la corruzione nel ruolo di ministro della giustizia, il 6 giugno del 1968 fu ammazzato Robert Kennedy il fratello piu’ giovane di JFK. Bene, quel sei giugno Bob Kennedy aveva vinto le primarie candidandosi nel partito democratico per la corsa alla Casa Bianca.
Una generazione che in Europa si era mobilitata nelle piazze, nelle universita’, nella Sorbona a Parigi, a Valle Giulia a Roma e che si era riconosciuta in quell’America, si congedò. Per loro in quel momento l’America diventò Nixon, il Vietnam, il napalm, la negazione dei diritti civili. Si infranse un sogno, si infranse un progetto, si infranse una speranza.
De Luna, che parla nel periodo di presidenza di Obama, esprime la speranza che quello strappo finalmente si possa ricucire: è ricomparsa quell’America, quel sogno, quel progetto.