Marco Aurelio, un intellettuale al potere

L'imperatore filosofo

Un ritratto di Marco Aurelio, l'imperatore filosofo, dal programma di Rai Storia Passato e Presente, con Paolo Mieli.

Marco Aurelio nasce a Roma il 26 aprile del 121 d.C., figlio del politico romano Marco Annio Vero e di Domizia Lucilla. Già da bambino dimostra una predisposizione naturale per la retorica greca e latina e la filosofia. Nel 133 aderì allo stoicismo. Diventato il braccio destro dell'imperatore Adriano, che stimava la sua onestà e la sua saggezza, Marco Aurelio fu nominato console per tre volte e si unì in matrimonio con la figlia dell’imperatore Antonino, Faustina. Successivamente, ricevette la tribunicia potestas e l’imperium, le maggiori cariche formali dell’Impero Romano. Nel giorno del suo quarantesimo compleanno divenne imperatore, insieme a Lucio Vero.

Benché non amasse la guerra, all'inizio del suo impero fu costretto ad aprire un periodo di conflitti all'interno dei confini dell'impero romano perché i barbari erano sempre più vicini a Roma. Ordinò ai gladiatori di contribuire alla difesa arruolandoli nell'esercito. Si preoccupò anche di migliorare le condizioni degli schiavi e di rinunciare a ogni lusso per far fronte alla grave crisi economica che attanagliava l’impero. 

Nei confronti dei cristiani seguì la politica del suo predecessore Traiano, ovvero non li perseguitò. Non condivideva le loro pratiche di culto, ma non mise mai la questione religiosa al centro della politica. Riscosse anche successi militari, riuscendo a respingere le pressioni barbariche, controllando i Teutoni e conquistando parte della Mesopotamia alla fine del 161. Nel 175, alla fine dei conflitti, consentì l’ingresso nell’impero a gruppi di barbari. Morì nel 180, secondo alcuni storici di peste, durante una campagna militare.

Gli succederà suo figlio Commodo, mettendo fine a quello che sarà considerato dagli storici come il regno dell’ultimo dei cinque imperatori nel 175 consentì l’ingresso nell’impero a gruppi di barbari. Morì nel 180, secondo alcune fonti, di peste durante una campagna militare.

Gli succederà suo figlio Commodo, mettendo fine a quello che sarà considerato dagli storici come il regno dell’ultimo dei cinque buoni imperatori (insieme a Nerva, Traiano, Adriano, Antonino Pio).