La musica della speranza

La musica della speranza

24 Gen 2024 > 24 Gen 2024
La musica della speranza
In occasione delle iniziative della Casa della Memoria e della Storia di Roma per la Giornata della Memoria 2024, il 24 gennaio alle ore 16.30, presso la Casa della Memoria e della Storia in via San Francesco di Sales 5, a Roma, si svolgerà la presentazione dei documentari di Rai Cultura/Rai Scuola: La musica libera. Storie, note, prigionia, orrori e speranze, Concerto di luci. Prove d'infinito dedicati al compositore Francesco Lotoro, e del documentario Orot. Musica e luci: l'umanità oltre l'orrore tratto dal libro di Edith Bruck sul suo incontro con il Papa.

L'incontro è dedicato al Maestro Francesco Lotoro, musicista, compositore, direttore d’orchestra che in 30 anni ha ritrovato oltre 8.000 partiture musicali composte clandestinamente da musicisti internati nei campi di concentramento e di sterminio dall’ascesa del nazismo nel 1933 alla destalinizzazione dell’ex URSS nel 1953, e alla scrittrice e testimone della Shoah Edith Bruck, con una inedita intervista sull’incontro con Papa Francesco.
 
Partecipano:
Silvia Costa, Vice Presidente Nazionale ANPC
Bianca Cimotta Lami, Vice Presidente nazionale FIAP
Daniele Massimo Regard, Assessore alla Memoria Comunità ebraica di Roma)
Lorenzo Ottolenghi, Vicedirettore Rai Cultura/Rai Scuola
Alessandra Peralta (Regista)
Pietro De Gennaro (Autore)

Di seguito un estratto del comunicato stampa dell'evento:

Il Maestro Francesco Lotoro, pianista e compositore di Barletta, ha dedicato la sua vita a un progetto di recupero, archiviazione ed esecuzione delle musiche composte clandestinamente da musicisti internati nei campi di concentramento, di sterminio e altri luoghi di prigionia tra il 1933 e il 1953, dai lager nazisti all’”arcipelago gulag” sovietico. Questi materiali, preziose e sconosciute testimonianze della volontà di resistenza all’orrore, saranno riuniti nella Bibliomediateca della Fondazione Istituto di Letteratura Musicale Concentrazionaria, che avrà sede nella Cittadella della Musica concentrazionaria a Barletta. La musica concentrazionaria è la musica creata in cattività o in condizioni estreme di privazione dei diritti fondamentali dell’uomo.

La ricerca musicale concentrazionaria nutre l’ambizione di trasformare una immane catastrofe nella più grande possibilità che oggi l’uomo ha per migliorare l’arte, la musica, il pensiero creativo e le emozioni più profonde e insondabili dell’intelletto. - Francesco Lotoro.


La musica raccolta dal 1983 dalla Fondazione ILMC (Istituto di Letteratura Musicale Concentrazionaria) è incalcolabile in numeri e valori, e le 8.000 partiture recuperate potrebbero un giorno rivelarsi una piccola parte di quanto creato durante gli anni che passano dall’ascesa del nazismo alla destalinizzazione dell’ex U.R.S.S. "Bisogna non soltanto recuperare ma altresì riparare questo patrimonio musicale" è il grido d'allarme di Lotoro affinché tutto questo sia restituito all’Umanità e possa riacquistare il posto che gli spetta nella Storia della Musica.

I tre documentari, realizzati da Rai Scuola e programmati in occasione della giornata della Memoria negli anni 2022, 2023 e 2024, sono i seguenti:

La musica Libera. Storie, note, prigionia, orrori e speranze
Un viaggio nei campi di concentramento e in altri luoghi di cattività militare e civile negli anni della Seconda Guerra Mondiale. Un viaggio che il Maestro Francesco Lotoro e la Fondazione ILMC (Istituto di Letteratura Musicale Concentrazionaria) portano avanti dal 1989, affinché la musica “fosse liberata” e restituita all'Umanità. Una incommensurabile eredità artistica e umana che sarà il cuore della Cittadella della Musica Concentrazionaria, il più grande hub al mondo dedicato alla musica prodotta nei Campi; un luogo dove il “sogno” di Lotoro diventa tesoro artistico, culturale e spirituale del mondo, storia di tutti. Rai Scuola è entrata con il maestro Lotoro nei campi Auschwitz-Birkenau, Dachau, Terezin, Buchenwald, Fossoli e nei luoghi di carcere e tortura come San Vittore a Milano e Via Tasso a Roma o anche di internamento come Alberobello. In questi luoghi sono state raccontate storie di grandi musicisti non solo di origine ebraica ma anche Rom o Sinti nonché deportati politici di tutte le nazionalità. Sono state raccolte alcune testimonianze di ex deportati ancora in vita che oggi vivono nei kibbuz in Israele o negli Stati Uniti e di parenti che mantengono viva la storia dei propri cari. Ma è anche il racconto della storia di alcuni strumenti musicali incredibilmente ancora intatti ritrovati e restituiti ai parenti. Strumenti come un violino donato al Maestro Lotoro che suonava ad Aushwitz-Birkenau e che ora, dopo un attento restauro, è tornato suonare. Un violino, che come ha testimoniato il liutaio Bruno Di Pilato, nascondeva al suo interno messaggi che i deportati riuscivano a far circolare nei campi.

Concerto di luci. Prove d’infinito
Ogni notte a Buchenwald il musicista polacco Józef Kropiński, si rinchiudeva clandestinamente nella stanza di dissezione del dipartimento di patologia del Lager e a lume di candela scriveva musica. Oggi delle sue 400 opere soltanto 117 sono sopravvissute e grazie al lavoro di ricerca e messa in musica del Maestro FMaestro Francesco Lotoro, si riaccende la candela di Józef. Il 26 gennaio 2023 per la Giornata della Memoria a Barletta sono risuonate in concerto le sue opere e quelle di tanti altri prigionieri musicisti. Attraverso una accurata scenografia le luci di mille candele diventano musica. Nello Speciale si racconta come la musica del Maestro francese Maurice Soret, in particolare Reve de France, composta in un campo di internamento tedesco, sia ritornata ad essere ascoltata. Come è stato possibile tecnicamente che un disco in ceralacca in pessimo stato di conservazione, donato al Maestro Lotoro, sia ritornato a noi, con un accurato lavaggio dei supporti, e come sia stata possibile la digitalizzazione, recuperando così i file audio. Quel giorno a Barletta, racconta il documentario di Rai Cultura, si sono riaccese le candele di Józef Józef Kropiński; hanno risuonato le opere sue e di tanti altri prigionieri musicisti; in un meraviglioso processo di fotosintesi, le luci di mille candele diventano musica.

Orot - אורותתרו א. Musica e luci: l'umanità oltreMusica e luci: l'umanità oltre l'orrore
Ohrot, אורותתרו א
in ebraico, vuol dire luci, e partendo dal libro di Edith Bruck sul suo incontro con Papa Francesco (che l’ha cercata per farsi raccontare da lei le “cinque luci” intercettate durante il suo internamento nei vari campi di concentramento), il documentario indaga come per brevi istanti, durante il periodo più buio della storia, l’uomo sia riuscito a conservare la propria umanità, sia entrato in contatto con l’altro, abbia continuato a creare musica, arte, pensiero, nonostante la prostrazione e lo stato di annichilimento a cui la malvagità lo ha sottoposto. Accanto ad un’emozionante testimonianza di Bruck (che per la prima volte ne parla in un documentario), è stata raccolta da Francesco Lotoro la messa in scena delle musiche realizzate da altrettanti compositori esattamente nei luoghi di detenzione che la Bruck ha attraversato (musicate per la prima volta, e mai mandate in onda, nello spettacolo di Barletta documentato nel 2023). A spiegare, dai loro differenti punti di vista “teologici”, gli stessi concetti di Bruck e di Lotoro, sono stati intervisti il cardinale Matteo Maria Zuppi e Rav Joseph Levi, già rabbino capo di Firenze.


L'evento è gratuito e sarà anche trasmesso attraverso i canali tematici: www.bibliotechediroma.it