Roberto Ferri, surreale germoglio caravaggesco

Pittore con l’animo rock e lo stile di un’altra epoca: Roberto Ferri (Taranto 1978) ci parla delle sue incredibili opere pittoriche e del modo in cui nascono. Pervase da un’atmosfera misteriosa e caravaggesca, piene di significati e con dettagli impregnati di contemporaneità; sono lavori che raccontano un virtuosismo nato da ispirazioni improvvise o visioni notturne, ma anche da studi approfonditi, con maestri quali Gaetano Castelli, scenografo della RAI o Francesco Zito, costumista teatrale. Ferri utilizza il suo lavoro anche per mostrare il mondo contemporaneo, per portare fuori i demoni interiori di ciascuno e usare la sua fede cristiana come ispirazione., non tralasciando il lato oscuro dell’anima. Dentro le sue opere c’è anche tutto un lavoro sulla concezione dell’opus alchemico e sulla sublimazione interiore. Maurizio Calvesi ha definito la sua arte un “radicale anacronismo”.

L’artista ha partecipato alla 54esima Biennale di Venezia, ha fatto alcuni ritratti di Papa Francesco I, ha eseguito 14 tele della Via Crucis per la Cattedrale di Noto (Siracusa), commissionate da Vittorio Sgarbi.