Tiepolo a Würzburg

Il dominio della luce, 3° puntata, terza parte

Gli abissi di Tiepolo (2020), serie ideata e condotta dallo storico dell’arte Tomaso Montanari, con la collaudata regia di Luca Criscenti, celebra l’ultimo grande pittore italiano dell’età moderna in occasione dei 250 anni dalla morte. 
Le quattro puntate di un’ora circa l’una, trasmesse in prima serata da Rai 5, sono qui presentate integralmente da Rai Scuola in forma di brevi brani consecutivi.
Nella terza parte della terza puntata “Il dominio della luce”, Montanari entra nel maestoso Palazzo di Würzburg, in Franconia, dove Giambattista Tiepolo (1696-1770) venne chiamato, nel 1750, dal principe-vescovo Carl Philip Von Greinffenclau per decorare la sua residenza.

La fama di Tiepolo fu vasta come quella del suo conterraneo Canova. L’artista superò i confini italiani, ottenendo committenze importanti come quest’opera, senza dubbio la più importante e maestosa del Settecento europeo 

Eretto intorno al 1720 da grandi architetti del Rococò tedesco, quali Balthasar Neumann (1687–1753) e Lucas Von Hildebrandt (1668–1745), autore della Cappella palatina, il Palazzo di Würzburg gareggia in maestosità con la Reggia di Versailles.
Tiepolo interviene nei grandiosi soffitti del “Salone d’onore” e nello “Scalone” di entrata, con i figli Giandomenico (1727-1804) e Lorenzo (1736-1776), nonché con il fidato collaboratore maestro di arditi scorci prospettici, Gerolamo Mengozzi Colonna (1686-1774).
In Baviera, come poi alla Reggia di Madrid dove morirà nel 1770 (Tiepolo a Würzburg e Madrid), Tiepolo interpreta i fasti di un’aristocrazia in lento declino, osservata con sguardo ironico e disincantato.
Tiepolo aveva già celebrato la nobiltà su pareti e volte di ville e palazzi italiani inscenando gesta profane, ispirate a soggetti storici, allegorici e mitologici. Per far questo, aveva messo a punto il suo stile teatrale e luminoso guardando alla grande tradizione veneta del Cinquecento di Paolo Veronese e Andrea Palladio (Tiepolo a Palazzo Labia, nel nome di Veronese e Palladio).

Montanari fa notare come a Würzburg, dove Tiepolo raggiunge l’apice della sua carriera di frescante, il pittore inscena un discorso sulla pittura 

Una moltitudine di figure dominate dalla luce diffusa su tonalità intrise di rosa, violetto e azzurro, crea effetti spaziali di trasparenza e i diversi personaggi si muovono come attori dentro scenografie di arredi, costumi ed oggetti rari. E in tutto questo, nota Montanari, non esiste un filo del racconto, ma una serie infinita di brani pittorici che vanno visti in movimento nella loro parzialità.
Gli affreschi della Reggia tedesca, richiamano il tema del cielo di “Palazzo Clerici” a Milano (Tiepolo: la Chiesa dei Gesuati e Palazzo Clerici), decorato un decennio prima.  Il programma iconografico della Residenza Bavarese inscena la storia della diocesi di Würzburg, dall'investitura ricevuta da Aroldo, primo principe e vescovo della cittadina, dall'imperatore Barbarossa. 
Nel primo affresco situato all’interno della Kaisersaal (Sala Imperiale), allora “Sala da pranzo”, “Apollo conduce al genio della Nazione germanica Beatrice di Burgundia”, mostra una quadriga scorciata con gli stessi cavalli di “Palazzo Clerici”. 
Beatrice di Burgundia, futura sposa del Barbarossa, è circondata di figure che si sovrappongono illusionisticamente alla cornice in stucco, opera di Antonio Giuseppe Bossi (1699–1764). Sulle pareti, le scene incorniciate da uno scenografico sipario lavorato in stucco colorato, con le “Nozze del Barbarossa” e “l'Investitura del vescovo Aroldo a duca di Franconia”, appare la firma e la data: “GIO.BTTA TIEPOLO 1752”. 
Nel secondo affresco, situato nello “Scalone” di entrata, il tema “dell’Olimpo” e i “Quattro Continenti” richiama ancora “Palazzo Clerici”: al centro del soffitto, "Apollo circondato dagli dei dell’Olimpo porta luce al mondo", una terra immensa rappresentata dai “Quattro Continenti” collocati ai bordi. 

Le dimensioni di quest’ultimo affresco sono sbalorditive, diciannove metri di larghezza per trenta e mezzo di lunghezza 

Nei mesi invernali, Tiepolo si dedicò a due pale destinate alla Cappella palatina della Residenza, “La Caduta degli angeli ribelli” e “L’Assunta”. 
Tiepolo completava la maestosa decorazione nel 1753. 

Gli abissi di Tiepolo di Tomaso Montanari; regia: Luca Criscenti; fotografia: Francesco Lo Gullo; montaggio: Emanuele Redondi; produzione: Land Comunicazioni; 4 puntate x 60min., 2020

FOTO DI COPERTINA 
Giambattista Tiepolo, Apollo conduce al genio della Nazione germanica Beatrice di Burgundia (Storia della diocesi di Würzburg), affresco della Sala Imperiale della Residenza, 1751-‘53, Würzburg