Tiepolo a Palazzo Labia, nel nome di Veronese e Palladio

La storia è resurrezione, 2° puntata, seconda parte

Gli abissi di Tiepolo (2020), serie ideata e condotta dallo storico dell’arte Tomaso Montanari, con la collaudata regia di Luca Criscenti, celebra l’ultimo grande pittore italiano dell’età moderna in occasione dei 250 anni dalla morte. 
Le quattro puntate di un’ora circa l’una, trasmesse in prima serata da Rai 5, sono qui presentate integralmente da Rai Scuola in forma di brevi brani consecutivi.
Nella seconda parte della seconda puntata, Montanari entra a Palazzo Labia di Venezia e spiega la continuità dei temi trattati da Giambattista Tiepolo (1696-1770) nella sua lunga carriera, attraverso un grande affresco della maturità, una decorazione eseguita tra il 1747 e il ‘50, dntro un edificio storico oggi proprietà della Rai (Tiepolo a Palazzo Labia di Venezia).
La “resurrezione”, a cui allude il titolo della puntata, riguarda sia il tema seicentesco delle "Storie di Cleopatra" qui trattate, sia l’impianto compositivo e stilistico dell’affresco che inneggia alla grande stagione pittorica del felice connubio tra la pittura di Paolo Veronese (1528-1588) e l'architettura di Andrea Palladio (1508-1580).
A Cleopatra, eroina egiziana del Barocco che Tiepolo aveva già dipinto in un olio (Banchetto di Antonio e Cleopatra, 1943, National Gallery of Victoria, Melbourne), l'artista attribuiva le fattezze della moglie Cecilia Guardi, sorella dei pittori veneziani Antonio e Francesco.

Per i facoltosi committenti della Serenissima, la cui ricchezza era leggendaria, Tiepolo fa rivivere la grande tradizione pittorica e architettonica veneziana del Cinquecento 

L’assetto scenografico di questi grandi affreschi affollati di personaggi e numerosissimi dettagli naturali, sullo sfondo di complesse e spettacolari architetture, è facilmente rintracciabile a Villa Barbaro (Maser, Treviso) progettata da Palladio e decorata da Veronese tra il 1554 e il ’61. 
Anche gli affreschi di Tiepolo dialogano con la ricca raffigurazione di elementi architettonici, resi a trompe l'oeil, realizzati dal suo fidatissimo collaboratore, il quadraturista Gerolamo Mengozzi-Colonna (1686–1774). Le “Storie di Antonio e Cleopatra”, messe in scena dentro un ambiente ricreato di spazialità classica, esibiscono tutta la maestria di Tiepolo nel comporre luci, colori e forme, ancora una volta, “alla Veronese”.

Gli abissi di Tiepolo di Tomaso Montanari; regia: Luca Criscenti; fotografia: Francesco Lo Gullo; montaggio: Emanuele Redondi; produzione: Land Comunicazioni; 4 puntate x 60min., 2020

FOTO DI COPERTINA
Giambattista Tiepolo, Sala da ballo con il “Banchetto di Antonio e Cleopatra” e le quadrature di Gerolamo Mengozzi-Colonna, affresco, 1747-‘50, Palazzo Labia, Venezia