Newton "Quello che sappiamo": la scienza per i beni culturali

Newton "Quello che sappiamo": la scienza per i beni culturali

8a puntata

Newton "Quello che sappiamo": la scienza per i beni culturali
Il patrimonio artistico e culturale italiano è un tesoro dal valore inestimabile: siti archeologici, musei nazionali, civici, diocesani, universitari e privati, e poi circa 4 milioni e mezzo di opere conservate nei depositi museali. Salvaguardare questa ricchezza è un impegno che la scienza affronta con la migliore tecnologia a disposizione.

Davide Coero Borga si trova in Sicilia per un viaggio tra arte e scienza alla scoperta delle tecnologie applicate ai beni culturali grazie a una serie di tappe nella parte orientale della regione, a cominciare dal Teatro greco romano di Taormina, all’interno del Parco archeologico Naxos Taormina. L’appuntamento è con la squadra del fisico Sebastiano D’Amico dell’Università di Malta per scoprire che cos’è il rischio antropico nei beni culturali, come si studia il sito dal punto di vista acustico e con quale strumentazione si può indagare il sottosuolo per indirizzare futuri scavi archeologici.

Il viaggio continua nell’entroterra dove, a Casalvecchio Siculo nella Valle di Agrò, la Chiesa dei Santi Pietro e Paolo d’Agrò è studiata dal punto di vista della fisica ambientale grazie alla valutazione del rischio radiologico legato ai materiali da costruzione, portata avanti dal fisico Francesco Caridi dell’Università di Messina e da Simona Mancini, ingegnere civile dell’Università di Salerno. Tra i rischi ambientali che possono danneggiare severamente un bene culturale ci sono anche le catastrofi naturali, come i terremoti. Nel 1908 Messina è stata colpita da un forte sisma e ancora oggi i beni della città sono oggetto di indagini di tipo sismico da parte del mondo scientifico: alla torre del Campanile del Complesso del Duomo, i ricercatori del Dipartimento di Scienze geologiche e biologiche dell'Università di Catania studiano le vibrazioni e le oscillazioni, come spiega il geofisico Francesco Panzera.

All’interno del Duomo di Messina altre tecnologie sono protagoniste della tutela di un bene artistico, come le indagini portate avanti sulle colonne per analizzare il loro interno in modo non invasivo grazie ai ricercatori dell’Università di Malta e dell’Università di Palermo. Tra gli eventi estremi che possono minacciare un bene ci sono poi le alluvioni. Il mondo della scienza è molto attento al rischio idrogeologico, come si può capire bene in un’area archeologica del quartiere “Giostra” di Messina, dove si trovano i resti del Convento Santa Maria di Gesù Superiore e dove risiederebbe la presunta tomba del celebre pittore Antonello da Messina: a occuparsi in prima linea delle analisi c’è Giovanni Randazzo, geomorfologo dell’Università di Messina.

Un’altra tappa del viaggio è Tindari, suggestivo promontorio costiero sul mar Tirreno. Qui, all’interno del Parco Archeologico di Tindari, Davide Coero Borga incontra la fisica Valentina Venuti del Dipartimento di Scienze Matematiche e Informatiche, Scienze Fisiche e Scienze della Terra dell’Università di Messina che coordina le indagini non invasive per conoscere in dettaglio la composizione delle tessere dei mosaici del sito. Altri mosaici antichi si trovano a Piazza Armerina (in provincia di Enna), nella Villa Romana del Casale, sito Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO. L’archeologo Paolo Barresi dell’Università Kore di Enna racconta la storia e le indagini in questa lussuosa villa di campagna, uno dei più grandi esempi di villa romana del periodo tardo antico.

Newton - Quello che sappiamo… è un viaggio alla scoperta del mondo della scienza, per capire come e quanto la ricerca scientifica e tecnologica siano importanti e stiano cambiando la nostra vita quotidiana. Davide Coero Borga ci accompagna lungo un percorso fatto di luoghi unici, persone preparate e appassionate e di un metodo, quello scientifico, che sta alla base del lavoro dei ricercatori di tutto il mondo.

In onda il 26 dicembre 2023 alle 21.00 su Rai Scuola