Recupera, Rielabora, Rigenera

Intervista a Francesca Grassi, Fondazione Paolo Grassi-la voce della cultura

La Fondazione Paolo Grassi-la voce della cultura, nata il 20 novembre 2006 per raccogliere, promuovere e diffondere la memoria e le testimonianze di cultura e civiltà di Paolo Grassi, con particolare riferimento alla cultura dello spettacolo. ha ritenuto di fondamentale importanza dedicare il suo lavoro all’educazione al teatro e allo spettacolo nelle scuole coinvolgendo professionisti del settore che, sia dal punto di vista drammaturgico che da quello costruttivo dello spettacolo hanno condotto sul palcoscenico centinaia di ragazzi aiutandoli a sviluppare un notevole senso di critica e crescita culturale. Questo è stato portato nel 2023 nelle scuole della periferia milanese con il progetto Recupera, Rielabora, Rigenera, un percorso dedicato ai bambini delle classi IV della scuola primaria per dare loro la consapevolezza di far parte di una società che cresce e si trasforma ogni giorno insieme a loro, veri protagonisti e attori di azioni legate allo sviluppo del pensiero e al progresso della manualità, un mezzo di grande aiuto per liberare le capacità espressive soprattutto nei soggetti più fragili.
Il progetto è consistito nell’implementazione di laboratori teatrali in orario curricolare scolastico, con l’obiettivo di recuperare un’antica tradizione espressiva, amata dai più piccoli: il teatro del burattino. Guidati da artigiani e professionisti del mestiere, gli studenti hanno messo alla prova le proprie capacità manuali e inventive, creando personaggi e storie a cui hanno dato vita attraverso l’uso delle proprie mani, intese come strumento primario e immediato di creazione e movimentazione teatrale. Principale attività è l’educazione al teatro e allo spettacolo, con obiettivi diversificati per fasce d’età.

Nella scuola primaria si mira ad esaltare le qualità del singolo inserendolo, tramite il mezzo teatrale, all’interno di un positivo contesto di gruppo e sostenendone lo sviluppo delle capacità creative ed improvvisative. Nella scuola secondaria, che attraversa il periodo dall’adolescenza alla maturità, si approfondisce il percorso e si cerca di fornire ai ragazzi strumenti di lettura preziosi, accompagnandoli nella costruzione di una solida coscienza culturale, civile e sociale. L’iniziativa mira a ridurre le distanze fra scuola e quartiere e ad alimentare un positivo scambio tra diverse aree della città, utilizzando il linguaggio teatrale come collante sociale, puntando alla riscoperta e rigenerazione di luoghi significativi della periferia di Milano. Consiste nell’implementazione di laboratori in orario curricolare, con l’obiettivo di recuperare e rinnovare un’antica tradizione espressiva, da sempre amata dai piccoli e caratterizzata da una singolare immediatezza di espressione: il teatro del burattino.


Gli obiettivi generali del progetto sono:
1. contribuire a limitare le conseguenze psicosociali di lungo termine dalla pandemia in poi, offrendo ai bambini e alla comunità educante di riferimento nuove occasioni di socializzazione ed integrazione;
2. sostenere l’importanza dell'insegnamento del teatro nelle scuole in orario curricolare, in particolare in questo momento di difficoltà educativa e relazionale;
3. sviluppare diverse modalità di convivenza all’interno delle comunità interculturali dei quartieri Affori, Bovisa, San Siro e Ghisolfa, favorendo processi di inclusione sociale, e contribuire a creare senso di identità e di appartenenza, e conseguentemente cittadinanza attiva e coesione sociale.

A1) Fornire ai ragazzi strumenti di analisi del contesto narrativo
A2) Guidare i ragazzi nella scelta dei luoghi del quartiere e individuare l’arena di riferimento dei personaggi
B1) Ispirare alla creazione spontanea legata alla manualità
B2) Ricerca e sperimentazione di modalità e tecniche diverse di espressione e movimentazione teatrale • Rapporto con l’ambiente
C1) Promuovere pratica alla sostenibilità
C2) Educazione al rispetto dell’ambiente
C3) Ricerca, utilizzo di materiali di recupero • Spazi dentro e fuori dalla scuola
D1) Promuovere la comunicazione tra operatori culturali, scuola, territorio
E1) Incentivare l’interazione sociale e promuovere le dinamiche di gruppo
E3) Contrastare la frammentazione derivante dalle differenze etniche e culturali • Forza comunicativa del linguaggio e del gesto
F1) Creare un lessico di comunità e una “grammatica creativa” di riferimento
F2) Stabilire un collegamento tra le potenzialità legate all’espressione verbale e manuale.

All’interno di un contesto di “gioco teatrale” il burattino è un prezioso strumento sia per il bambino che lo utilizza- perché favorisce la manifestazione di pensieri, emozioni e sentimenti- sia per i docenti che hanno modo di conoscere aspetti nuovi dei loro alunni. Vissuto come prolungamento di sé, il burattino offre al bambino la possibilità di esprimere tutto ciò che altrimenti non riuscirebbe a dire, per timidezza o per timore. Il meccanismo di “transfert”, tipico nell’uso del burattino, permette di dar libero corso all’immaginazione e alla creatività, favorendo la comunicazione. E ciò è ancor più vero per coloro che manifestano difficoltà di integrazione nella relazione con gli altri o vivono situazioni di disagio personale, familiare o sociale.