Sulle tracce di John Steinbeck
Un viaggio nei luoghi dello scrittore
Il filmato propone un viaggio nei luoghi che hanno segnato la vita e hanno ispirato molte delle opere di John Ernst Steinbeck. A partire dalla sua città natale, Salinas in California, dove nasce il 27 febbraio 1902 e dove trascorre un'infanzia e una giovantù segnata da problemi materiali urgenti: ci sarà abbastanza da mangiare?, Ci sarà un posto per dormire?. Per questo John nella sua esistenza si sentirà a suo agio solo con la gente comune, quella che lavora e che fatica a sbarcare il lunario. I luoghi della vita e dei romanzi
La grande popolarità che lo investe con il successo del romanzo The Grapes of Wrath, uscito negli Stati Uniti nel 1939 e tradotto e pubblicato in Italia nel 1940 con il titolo di Furore (per una felice intuizione di Valentino Bompiani), lo mette in seria difficoltà quanto la valanga di attenzioni che riceve, non solo dai lettori e dai reporter, ma addirittura dall'FBI che comincia ad indagare sulle sue simpatie politiche per redigere un rapporto segreto su di lui. L'etichetta "comunista" negli Stati Uniti dell'epoca giustifica persino i roghi pubblici, inscenati nelle piazze delle piccole città della provincia, delle copie del suo romanzo. Nel 1940 grazie a Furore Steinbeck riceve il Pulizer per la narrativa e John Ford, uno dei più grandi registi statunitensi del tempo, non si fa sfuggire l'occasione per trarne un film con un giovane Henry Fonda nella parte di Tom Joad.
Una scena del film "Furore" di John Ford
Ma Steinbeck era un romanziere quotato anche prima della pubblicazione di Furore. Le élites intellettuali americane degli anni Trenta ne avevano fatto un punto di riferimento ideologico. Il suo romanzo Pian della Tortilla (1935,) cui seguono racconti e saggi tra cui Uomini e topi (1937) e La lunga vallata (1938), già gli avevano dato una certa notorietà. Pian della Tortilla viene subito acquistato da Hollywood per la cifra di quattromila dollari e segna l'inizio per lo scrittore di fama e benessere. Lo stesso presidente Roosevelt gli dimostra grande ammirazione e lo ospita spesso alla Casa Bianca.
Il romanzo Pian della Tortilla prende il nome da un quartiere di vecchie baracche a Monterey, dove vivono i paisanos, ultimi discendenti dei californiani di sangue spagnolo che vivono di mille espedienti, amanti del bere e del mangiare, della vita tranquilla e oziosa. Le vicende raccontate sono quelle di un'alleanza tra sette paisanos e cinque cani che si svolgono con il ritmo di un'antica storia cavalleresca e termina in modo tragico con la morte del capo gruppo, Danny. Scritto nel periodo della Grande Depressione, è una violenta satira della falsa rispettabilità borghese. Nel 1942 Victor Fleming ne trae il film Gente allegra con Spencer Tracy, Hedy Lamarr, John Garfield, Frank Morgan.
Utilizzando il materiale raccolto per la redazione di una serie di articoli sul San Francisco News, nel 1937 Steinbeck pubblica il romanzo Of Mice and Men (Uomini e topi) dal quale trae l'omonima opera teatrale rappresentata per la prima volta il 23 novembre dello stesso anno a New York con grande successo. Qui lo scrittore riprende il tema sociale della ricerca di un lavoro stabile e di una vita sicura, nonché quello della protesta contro lo sfruttamento del povero e dell'irregolare già affrontato nel precedente La battaglia (1936), tradotto da Eugenio Montale e pubblicato in Italia da Bompiani nel 1940.
Nel 1942, in piena guerra mondiale, Steinbeck scrive La luna è tramontata, un romanzo sull'occupazione nazista in Norvegia: una novità assoluta nella narrativa steinbeckiana. La vicenda è ambientata in un piccolo villaggio sconvolto dall'arrivo delle truppe di occupazione naziste. Dopo un primo momento di disorientamento, i pacifici contadini organizzano una resistenza armata, mentre il sindaco Orden accetta di morire pur di non ostacolarla. L'anno successivo parte come corrispondente di guerra per il New York Herald Tribune e tra giungo e ottobre è in Inghilterra, poi in Africa, nel Mediterraneo e in Italia. Gli articoli scritti in questa occasione verranno in seguito raccolti in volume e pubblicati nel 1958 con il titolo Once there was a War (C'era una volta una guerra) dove racconta, nel suo modo realistico e partecipato, la vita dei soldati nel quotidiano tentativo di sopravvivere ai pericoli e alla morte.
Alla fine del conflitto Steinbeck ricomincia a scrivere romanzi con ritrovata lena ma ispirato da argomenti completamente diversi da quelli che lo avevano reso famoso. Nel 1947 pubblica The Wayward Bus (La corriera stravagante), storia di un autobus guidato da un conduttore mezzo irlandese e mezzo messicano sotto la protezione dell'Immacolata Vergine di Guadalupe che rimane bloccato con i suoi passeggeri nel bel mezzo di una vallata californiana. Ma non riesce a rinnovare il successo dei romanzi precedenti. La verità è che gli Stati Uniti sono profondamente cambiati. L'intellighenzia, soprattutto quella newyorkese, ora vuole cimentarsi con altri artisti e altre storie. Tanto che quando gli viene assegnato il Nobel per la narrativa (1962), il New York Times scrive che si tratta di un "premio alla memoria". Molto risentito, lo scrittore replica di non aver mai scritto per vincere un premio o per una causa politica, bensì per l'uomo e per la sua umanità.
Dopo un periodo di viaggi in Europa e in Africa, scrive ancora racconti, sceneggiature e romanzi finché nel 1952 pubblica East of Eden (La valle dell'Eden) che torna ad essere un successo grazie anche alla trasposizione cinematografica di Elia Kazan che, nel 1955, realizza un famoso film dal titolo omonimo, interpretato da James Dean e Julie Harris, che ottiene 4 nomination all'Oscar. Del 1952 è la sceneggiatura di Viva Zapata!, diretto ancora da Elia Kazan con Marlon Brando nel ruolo di protagonista. Nel 1961 scrive L'inverno del nostro scontento, la storia del fallimento di un'esistenza e un atto d'accusa amaro contro l'America contemporanea e del mito del successo imperante.
Gli ultimi anni della sua vita Steibeck li passa viaggiando e scrivendo articoli per giornali e riviste. Muore il 20 dicembre 1968.
Per approfondire:
Luigi Sampietro, Steinbeck e il grande romanzo americano
La Valle dell'Eden di Steinbeck
Steinbeck e il Vietnam in guerra
Baricco legge "Furore": un rito collettivo
La grande popolarità che lo investe con il successo del romanzo The Grapes of Wrath, uscito negli Stati Uniti nel 1939 e tradotto e pubblicato in Italia nel 1940 con il titolo di Furore (per una felice intuizione di Valentino Bompiani), lo mette in seria difficoltà quanto la valanga di attenzioni che riceve, non solo dai lettori e dai reporter, ma addirittura dall'FBI che comincia ad indagare sulle sue simpatie politiche per redigere un rapporto segreto su di lui. L'etichetta "comunista" negli Stati Uniti dell'epoca giustifica persino i roghi pubblici, inscenati nelle piazze delle piccole città della provincia, delle copie del suo romanzo. Nel 1940 grazie a Furore Steinbeck riceve il Pulizer per la narrativa e John Ford, uno dei più grandi registi statunitensi del tempo, non si fa sfuggire l'occasione per trarne un film con un giovane Henry Fonda nella parte di Tom Joad.
Una scena del film "Furore" di John Ford
Ma Steinbeck era un romanziere quotato anche prima della pubblicazione di Furore. Le élites intellettuali americane degli anni Trenta ne avevano fatto un punto di riferimento ideologico. Il suo romanzo Pian della Tortilla (1935,) cui seguono racconti e saggi tra cui Uomini e topi (1937) e La lunga vallata (1938), già gli avevano dato una certa notorietà. Pian della Tortilla viene subito acquistato da Hollywood per la cifra di quattromila dollari e segna l'inizio per lo scrittore di fama e benessere. Lo stesso presidente Roosevelt gli dimostra grande ammirazione e lo ospita spesso alla Casa Bianca.
Il romanzo Pian della Tortilla prende il nome da un quartiere di vecchie baracche a Monterey, dove vivono i paisanos, ultimi discendenti dei californiani di sangue spagnolo che vivono di mille espedienti, amanti del bere e del mangiare, della vita tranquilla e oziosa. Le vicende raccontate sono quelle di un'alleanza tra sette paisanos e cinque cani che si svolgono con il ritmo di un'antica storia cavalleresca e termina in modo tragico con la morte del capo gruppo, Danny. Scritto nel periodo della Grande Depressione, è una violenta satira della falsa rispettabilità borghese. Nel 1942 Victor Fleming ne trae il film Gente allegra con Spencer Tracy, Hedy Lamarr, John Garfield, Frank Morgan.
Utilizzando il materiale raccolto per la redazione di una serie di articoli sul San Francisco News, nel 1937 Steinbeck pubblica il romanzo Of Mice and Men (Uomini e topi) dal quale trae l'omonima opera teatrale rappresentata per la prima volta il 23 novembre dello stesso anno a New York con grande successo. Qui lo scrittore riprende il tema sociale della ricerca di un lavoro stabile e di una vita sicura, nonché quello della protesta contro lo sfruttamento del povero e dell'irregolare già affrontato nel precedente La battaglia (1936), tradotto da Eugenio Montale e pubblicato in Italia da Bompiani nel 1940.
Nel 1942, in piena guerra mondiale, Steinbeck scrive La luna è tramontata, un romanzo sull'occupazione nazista in Norvegia: una novità assoluta nella narrativa steinbeckiana. La vicenda è ambientata in un piccolo villaggio sconvolto dall'arrivo delle truppe di occupazione naziste. Dopo un primo momento di disorientamento, i pacifici contadini organizzano una resistenza armata, mentre il sindaco Orden accetta di morire pur di non ostacolarla. L'anno successivo parte come corrispondente di guerra per il New York Herald Tribune e tra giungo e ottobre è in Inghilterra, poi in Africa, nel Mediterraneo e in Italia. Gli articoli scritti in questa occasione verranno in seguito raccolti in volume e pubblicati nel 1958 con il titolo Once there was a War (C'era una volta una guerra) dove racconta, nel suo modo realistico e partecipato, la vita dei soldati nel quotidiano tentativo di sopravvivere ai pericoli e alla morte.
Alla fine del conflitto Steinbeck ricomincia a scrivere romanzi con ritrovata lena ma ispirato da argomenti completamente diversi da quelli che lo avevano reso famoso. Nel 1947 pubblica The Wayward Bus (La corriera stravagante), storia di un autobus guidato da un conduttore mezzo irlandese e mezzo messicano sotto la protezione dell'Immacolata Vergine di Guadalupe che rimane bloccato con i suoi passeggeri nel bel mezzo di una vallata californiana. Ma non riesce a rinnovare il successo dei romanzi precedenti. La verità è che gli Stati Uniti sono profondamente cambiati. L'intellighenzia, soprattutto quella newyorkese, ora vuole cimentarsi con altri artisti e altre storie. Tanto che quando gli viene assegnato il Nobel per la narrativa (1962), il New York Times scrive che si tratta di un "premio alla memoria". Molto risentito, lo scrittore replica di non aver mai scritto per vincere un premio o per una causa politica, bensì per l'uomo e per la sua umanità.
Dopo un periodo di viaggi in Europa e in Africa, scrive ancora racconti, sceneggiature e romanzi finché nel 1952 pubblica East of Eden (La valle dell'Eden) che torna ad essere un successo grazie anche alla trasposizione cinematografica di Elia Kazan che, nel 1955, realizza un famoso film dal titolo omonimo, interpretato da James Dean e Julie Harris, che ottiene 4 nomination all'Oscar. Del 1952 è la sceneggiatura di Viva Zapata!, diretto ancora da Elia Kazan con Marlon Brando nel ruolo di protagonista. Nel 1961 scrive L'inverno del nostro scontento, la storia del fallimento di un'esistenza e un atto d'accusa amaro contro l'America contemporanea e del mito del successo imperante.
Gli ultimi anni della sua vita Steibeck li passa viaggiando e scrivendo articoli per giornali e riviste. Muore il 20 dicembre 1968.
Per approfondire:
Luigi Sampietro, Steinbeck e il grande romanzo americano
La Valle dell'Eden di Steinbeck
Steinbeck e il Vietnam in guerra
Baricco legge "Furore": un rito collettivo