Vincenzo Lionetti. Betaglucani e orzo

Un alimento che favorisce funzioni per proteggere il cuore

L’orzo, uno dei primi cereali coltivati dall’uomo, è la prima sorgente di betaglucani che riducono i livelli di colesterolo nel sangue, uno dei principali fattori di rischio per le malattie cardiovascolari.

Gli effetti diretti del betaglucano d’orzo sulle cellule del cuore non erano stati ancora studiati e per la prima volta, la ricerca ha dimostrato, nei topi, che l’assunzione quotidiana di una dieta supplementata con 3 grammi di betaglucano d’orzo promuove l’espressione simultanea nel cuore di VEGF (vascular endothelial growth factor), il principale responsabile dell’angiogenesi, di MnSOD (manganese superossido dismutasi), il principale enzima anti-ossidante, e la parkina, una proteina “spazzino” che aiuta a rimuovere i mitocondri danneggiati, responsabili della morte o degenerazione cellulare. 

I cuori di animali alimentati per 5 settimane con una dieta normocalorica supplementata con pasta Cuoremio, fatta con farina di grano duro (75%) e orzo beta (25%), presentano un numero maggiore di rami collaterali coronarici veri by-pass endogeni, e cardiomiociti (le principali cellule muscolari del cuore) più resistenti al danno ossidativo.

È in fase di conclusione anche uno studio clinico, presso l’Ospedale Pasquinucci di Massa, per valutare gli effetti cardioprotettivi di una dieta normocalorica supplementata con pasta “Cuore Mio” (100grammi=3 grammi di betaglucano) in pazienti sottoposti ad angioplastica primaria dopo infarto.