Archeomatica per la storia

L'antichità rivive grazie alle tecnologie immersive

I risvolti scientifici del 3D sono davvero tanti. Quali sono quelli in archeologia?

Il 3D consente attività nei musei, alle mostre e nei siti archeologici. Consente ad esempio di ricostruire situazioni archeologiche non più esistenti, per come erano in origine.
Come la ricostruzione della tomba Regolini-Galassi, una delle più celebri tombe etrusche scavata negli anni '30 dell'800, ricostruita per come doveva essere subito dopo l'inumazione dei due defunti.

Un ambiente in cui ci si può muovere e “dialogare” con gli oggetti, guidati dalla voce dei due sepolti che parlano della loro epoca.

Oppure la ricostruzione del paesaggio della Valle del Tevere, in una applicazione di digital art.
Il video racconta anche una mostra unica nel suo genere: in contemporanea su Roma, Sarajevo, Amsterdam e Alessandria d'Egitto, tecnologie immersive, oggetti reali, oggetti restaurati digitalmente o ricostruiti in 3D e ambienti virtuali spettacolari.

Una piccola macchina del tempo per i visitatori.