L'informatica come materia didattica sin dalla scuola primaria

Programma il futuro

Programma il Futuro, l’iniziativa del Ministero dell'Istruzione e della Ricerca e CINI (Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica) con oltre 2 milioni di studenti coinvolti nell'anno 2017/2018, con una presenza in quasi l'80% delle scuole italiane, coinvolgendo più di 30mila insegnanti, si conferma come punto di riferimento fondamentale per l’educazione alle basi scientifiche dell’informatica, come ci illustra Enrico Nardelli, professore ordinario di Informatica presso l'Università “Tor Vergata” di Roma e coordinatore del progetto Programma il Futuro.

Tutto ciò rispecchia, secondo Nardelli, la necessità di coprire un fabbisogno formativo, che non è soltanto italiano, ma di tutta Europa: ad esempio in Gran Bretagna si è resa obbligatoria l'informatica a tutti i livelli scolastici, in Germania è presente nella scuola secondaria di secondo grado e anche la Francia seguirà lo stesso modello l'anno prossimo.

"In Italia si è parlato genericamente di competenze digitali- sottolinea Nardelli- ma occorrebbe insegnare la scienza che permette di usare al meglio queste competenze digitali e cioé l'informatica ed è questo l'obiettivo che ci siampo posti come comunità scientifica, sia in Italia che in Europa: che davvero l'informatica entri come materia di studio in tutti i programmi scolastici a tutti i livelli". 

In tale contesto, conclude Nardelli, l'informatica risulterà fondamentale anche per il mercato del lavoro: in futuro ci sarà una digitalizzazione del lavoro e sempre più professioni avranno necessità di competenze digitali e informatiche ed è per questo che è importante che gli studenti possano approfondire, sin dalla scuola primaria, la materia informatica.