La Cappella Cornaro di Bernini

La Cappella Cornaro di Bernini

Il restauro di un capolavoro

La Cappella Cornaro di Bernini
Realizzata tra il 1647 e il 1653 su commissione del cardinale veneziano Federico Cornaro, la Cappella omonima con l'Estasi di Santa Teresa d'Avila di Gian Lorenzo Bernini (1598-1680), nella chiesa di Santa Maria della Vittoria a Roma, è ritornata alle sue luci e colori originali, con un restauro integrale durato sette mesi e ultimato nel 2021. 


La Cappella Cornaro

Gli interventi di risanamento precedenti, oltre a rimuovere le ultime tracce di nerofumo derivanti dall’incendio della chiesa nel 1833, non avevano risolto alcune criticità che, con il restauro di oggi, sono state finalmente affrontate, come la sostituzione di parti deteriorate, più affini all'originale. Il restauro inoltre, preparato da un lungo e approfondito studio preliminare, ha rivelato episodi inediti della storia materiale di uno dei monumenti più emblematici di Bernini (Il restauro della Cappella Cornaro di Bernini). 

Nella Cappella Cornaro, Bernini raggiunge uno dei massimi risultati creativi nella messa in scena, tutta teatrale, dell'evento miracoloso che investì la Santa

Appena completata infatti, la Cappella ebbe subito una enorme popolarità: Bernini aveva realizzato l’ideale estetico del “bel composto”, ossia, l'integrazione tra le arti di architettura, scultura, pittura e teatro, con le più raffinate soluzioni tecniche di ottica, prospettiva e illuminazione. 
Questa macchina scenografica calcolatissima, di unità artistica e percettiva, non era nuova nella concezione di monumenti funebri dedicati a Sante e Beate, Bernini ne aveva già realizzati, ma l'insieme scenografico della Cappella Cornaro, trova uguali solo nella Cattedra di San Pietro di qualche decennio dopo (1666). 
Bernini muove nello spettatore una fruizione totale e coinvolgente facendo presa sulla teatralità e la spettacolarità dell'evento (Il teatro dell'effimero nella Santa Teresa di Bernini).

La Cappella Cornaro si configura come un articolato programma simbolico, dal pavimento, alla volta, il cui significato teologico è tradotto in metafora visiva e percettiva

Interamente progettata da Bernini e realizzata insieme a un collaudato gruppo di collaboratori, la Cappella esibisce una simbologia complessa e una natura composita di coinvolgimento sensoriale di cui l’Estasi di Santa Teresa è il fulcro (Il "qui ed ora" nell'Estasi di Bernini).


Gian Lorenzo Bernini, L'estasi di Santa Teresa, 1647-'53, marmo di Carrara e bronzo dorato, Cappella Cornaro, chiesa di Santa Maria della Vittoria, Roma

Il gruppo di Santa Teresa e l'angelo serafino, scolpiti su un unico blocco di marmo di Carrara, scavato all'interno fino alla trasparenza, sono fissati al muro e accolti nella nicchia convessa del tabernacolo. La Santa è colta nel momento della transverberazione, ovvero, all’apice dell’estasi mistica quando il serafino è pronto a trafiggerla con un dardo dorato, emblema dell’amore divino. 

La veste ampia e vaporosa della Santa, lasciata cadere in modo disordinato sul corpo e tra le nubi, è un capolavoro di virtuosismo tecnico; il marmo perde ogni rigidezza e la scultura compete con la pittura nel primato della rappresentazione del movimento

Sopra al gruppo, Bernini apre una finestra con vetri gialli, nascosta dal timpano dell'altare, che come un riflettore sparge dall'alto un fascio di raggi in bronzo dorato. La luce esterna, materializzata da questi raggi, appare momentanea ed effimera rafforzando la sensazione di provvisorietà dell'evento: una trovata di grande effetto, se pensata nella penombra della chiesa.


Gian Lorenzo Bernini, L'estasi di Santa Teresa, dettaglio

Nella volta superiore della Cappella, Bernini completa l'opera con un affresco dell'Empireo culminante nel centro con la colomba dello Spirito Santo e gli angeli in gloria, resi con pastelli velatissimi. Bernini affida la decorazione al pittore Guidobaldo Abbatini (1600-1656), già suo fidato collaboratore nella navata della basilica vaticana e nelle cappelle Pio e Raimondi, rispettivamente nelle chiese di Sant’Agostino e San Pietro in Montorio. 


Gian Lorenzo Bernini, L'estasi di Santa Teresa, dettaglio con affresco dell'Empireo, bassorilievi sulla vita della Santa e angeli in stucco

L’affresco con l’Empireo, domina la fascia decorata a bassorilievi in stucco monocromo in cui sono raffigurati quattro episodi della vita della Santa realizzati da Marc’Antonio Inverno, anch’egli, stretto collaboratore del maestro, attivo nella Fontana dei Quattro Fiumi. Per gli angeli in stucco bianco dell’arcone, Bernini si avvale della collaborazione di Baldassarre Mari (1630-1661), che lo aveva assistito nella navata di San Pietro, e Giacomo Antonio Fancelli (1606-1674), esecutore della statua del Nilo nella Fontana di piazza Navona.

L'elegante edicola barocca nella quale Bernini colloca l'Estasi, venne realizzata con diciassette tipi di marmi policromi, quasi tutti recuperati da rovine antiche

La trasformazione della cappella in palcoscenico teatrale, si conclude ai lati dell'altare con due palchetti sui quali sono scolpiti, a mezzobusto, i ritratti di vari personaggi della famiglia Cornaro. 


Gian Lorenzo Bernini, L'estasi di Santa Teresa, dettaglio con un palchetto 

L'evento privatissimo della Santa diventa evento pubblico, al quale i nobili della casata Cornaro paiono assistere, non con trepido stupore e vivo trasporto devozionale, ma con staccato disincanto e infatti, sono intenti a scambiarsi commenti.
A coronare la composizione, sulla sommità dell’arco, il cartiglio con l’iscrizione latina, "Se non avessi creato il cielo, lo creerei soltanto per te", parole udite da Teresa durante una delle sue esperienze estatiche (Il "qui ed ora" nell'Estasi di Bernini). 

Il restauro integrale della Cappella Cornaro, è stato realizzato dalla Soprintendenza Speciale di Roma e diretto da Mariella Nuzzo, con il restauratore Giuseppe Mantella, qui intervistati.

APPROFONDIMENTO
La liberta di Bernini. Bernini mago