Quali contenuti per la didattica asincrona?

Scuola News - 30 marzo 2021

La differenza tra le attività sincrone, come la tipica lezione fatta in videoconferenza, e attività asincrone, cioè la distribuzione di contenuti di apprendimento che possono essere utilizzati dalle studentesse e dagli studenti anche in tempi e in modo differenziati, suggerisce che una buona didattica digitale debba includerle entrambe. Il vantaggio delle attività sincrone è sicuramente una maggiore interattività, che però bisogna sfruttare, cosa che non avviene se il docente si limita semplicemente a passare un'ora di lezione frontale parlando. Dall’altro lato il vantaggio dei contenuti e delle attività asincrone è quello di poter preparare prima i materiali: attività che sicuramente richiede del tempo, ma produce dei materiali più curati, che poi possono essere riusati. Contenuti che offrono anche un'alternativa dal punto di vista della varietà delle attività rispetto alla sola lezione frontale a distanza. 
Nel loro lavoro di formatori, i docenti usano diverse tipologie di risorse: gli stessi docenti rappresentano delle risorse nel processo di apprendimento, così come sono risorse gli spazi fisici e virtuali in cui avviene il lavoro di apprendimento e quindi i cosiddetti ambienti di apprendimento, o i libri di testo utilizzati, o magari un video che suggeriamo di vedere.
Tra le risorse di apprendimento hanno un ruolo particolare i contenuti di apprendimento: un docente, si è detto, è una risorsa del processo di apprendimento, ma non è certo un contenuto dell’apprendimento. Lo sono invece i libri di testo, ma le molte risorse integrative e granulari che possono essere utilizzate: dispense, slide, podcast video. Lavorare sui contenuti di apprendimento è particolarmente importante quando si prevedono delle attività asincrone, per le quali occorre fornire dei contenuti di partenza.
Questi contenuti possono essere realizzati direttamente dai docenti, oppure si può far riferimento ai tanti contenuti disponibili in rete, fra i quali le Open Educational Resources, ovvero le risorse educative aperte, usabili liberamente da chiunque. Questa categoria è molto ampia e comprende tante tipologie di materiali diversi: contenuti riusabili e modificabili, offerti al mondo della scuola e della formazione per cercare di ampliare il bagaglio di risorse che possono essere utilizzate.
Partendo dal concetto generale di risorse educative aperte, si possono poi distinguere due concetti un po' più particolari e specifici: il concetto di courseware, cioè risorse legate a un particolare corso (ad esempio, un corso universitario). L'idea del courseware e dell'open couserware, e quindi materiali di accompagnamento a un corso offerti in forma aperta, è legata storicamente ad un’iniziativa del Massachusetts Institute of Technology che ha avviato esattamente vent'anni fa, nell’aprile del 2001, l'iniziativa MIT Open Courseware. Un progetto avviato dai bibliotecari del MIT, per cercare di conservare alcuni contenuti dei corsi e della didattica. Questi materiali sono collegati ad un corso che normalmente viene erogato in presenza, ma che attraverso questo deposito di memoria didattica, può poi essere fruito almeno in parte anche on-line. E ricordiamo che molto spesso i materiali degli open courseware universitari possono essere utilizzati sia come strumenti di aggiornamento di formazione da parte dei docenti, sia come strumenti in particolare per alcune classi delle scuole superiori.
Anche in Italia ci sono state molte iniziative per la creazione di piattaforme che raccolgono questo tipo di materiali; fra le altre, Federica dell'Università Federico II di Napoli, che è stata una delle prime in Italia ed è ancora una delle iniziative di maggior rilievo di raccolta di materiali di corsi universitari.
Si può fare qualcosa del genere anche a livello delle scuole? Sicuramente sì. Molto dipende dall'iniziativa dei docenti, dalla capacità di raccogliere e conservare i propri materiali didattici, ma nel momento in cui si lavora in questa prospettiva sicuramente c'è un ulteriore vantaggio, quello di una migliore organizzazione e validazione – anche attraverso il contributo delle colleghe e dei colleghi – dei contenuti prodotti.
Una terza categoria di cui si parla molto spesso sono i MOOC (Massive open online courses), corsi “massicci”, in quanto prevedono la possibilità di una grande partecipazione, “aperti” perché appunto i materiali sono liberamente disponibili in rete. I MOOC costituiscono una tipologia ancora diversa: non è più soltanto una testimonianza di un corso erogato principalmente in presenza, come succede molto spesso per il courseware, ma è piuttosto un corso che è completamente pensato per la fruizione on-line, quindi un corso autosufficiente, autonomo.
Anche tra i MOOC possiamo trovare molti contenuti e molti materiali che in questo periodo possono essere utili per i docenti, per l'aggiornamento e per il miglioramento anche qualitativo delle attività, che riguardano appunto la didattica a distanza e che possono fornire spunti e suggerimenti nella forma organizzata che è tipica di un corso.
Anche nel caso dei MOOC alcuni materiali possono essere offerti come risorsa educativa aperta anche in ambito scolastico, soprattutto nel caso delle scuole superiori. 
Questo panorama diverse tipologie di risorse ci dice che l’offerta di contenuti educativi in rete è ampia, ma è anche molto articolata: per usare al meglio questi contenuti bisogna conoscerli, in particolare esplorando il mondo delle risorse educative aperte.  
Per chiudere, segnaliamo alcuni depositi italiani e internazionali di risorse educative aperte (o comunque liberamente usabili in ambito didattico):

Federica Web Learning: https://www.federica.eu/

MIT OCW https://ocw.mit.edu/index.htm 
 
EMMA: https://platform.europeanmoocs.eu/
 
EDX e Open EDX https://www.edx.org/ 
 
WeSchool: https://library.weschool.com/
 
RAI Scuola https://www.raiscuola.rai.it/
 
ScuolaChannel: https://www.scuolachannel.it/
 
Risorsedidattichescuola: https://www.risorsedidattichescuola.it/index.html