Alessandro Zuccari: il Barocco in pillole

Alessandro Zuccari: il Barocco in pillole

Protagonisti del Seicento

Alessandro Zuccari: il Barocco in pillole
In dodici brevi pillole, lo storico dell'arte Alessandro Zuccari, espone l'epoca Barocca. Dall'etimo della parola "Barocco" e dalla sua fortuna storiografica, Zuccari propone poi brevi monografie sui principali protagonisti della scena romana ed italiana del Seicento. 

In questa puntata: Cos'è il Barocco
Il Barocco
Per un approfondimento su tematiche inerenti la storia del Barocco, si veda la sezione "Il Seicento, le arti e i saperi"

Caravaggio
Per approfondimenti su Michelangelo Merisi (1571-1610), noto come Caravaggio, si rimanda alla sezione "La nuova realtà di Caravaggio", ricca di filmati su opere dell'artista, raccontate da noti studiosi (Claudio Strinati racconta Caravaggio; Vittorio Sgarbi: Caravaggio e la "Conversione di un cavallo"). Esaustiva la serie in otto puntate di Tomaso Montanari, La vera natura di Caravaggio

Guido Reni
Per approfondimenti su Guido Reni (1575-1642), si rimanda alla sezione "La rivoluzione naturalistica dei Carracci", ricca di filmati sulla Bologna dei tre pittori di cui, Ludovico, è stato quello più vicino all'artista. Giunto a Roma, dopo un primo turbamento per la pittura di Caravaggio, negli anni che preparano il Barocco, Reni s'impone nell'affresco dell'Aurora  con il suo verbo classico (Guido Reni e la scuola dei Carracci a Roma). Della fortuna critica del talentuoso artista, ne parla Federico Zeri (Federico Zeri e la fortuna di Guido Reni)

Lanfranco
Nato presso Parma, Giovanni Lanfranco (1582-1647), come Guercino, Domenichino e Reni, si forma presso i Carracci, prima con Agostino e poi con Annibale, durante il viaggio studio a Roma, offerto dal duca Ranuccio Farnese. Pittore dotato e precoce, collaborò anche con Reni e Domenichino ad importanti affreschi romani, anticipatori dello stile Barocco, raggiungendo l'apice a Sant'Andrea della Valle, dove introdusse il verbo di Correggio (Lanfranco e Domenichino a Sant'Andrea della Valle). A Napoli dal 1634 al 1647, Lanfranco esercitò una vasta influenza, anche negli artisti napoletani, come Mattia Preti, Francesco Solimena e Luca Giordano (Napoli. La Certosa di San Martino). 

Guercino
Giovanni Francesco Barbieri (1591-1666), noto come Guercino, formato nell'entourage dei Carracci, in particolare Ludovico, si contraddistingue per uno stile libero da  accademismi e caratterizzato da una forte impronta luministica, per cui la sua pittura sarà detta "a macchia". A Venezia, nel 1618, studia il colorismo veneto, che portava a Roma, dove soggiorna da 1621 al 1623, nei suoi affreschi precorritori del Barocco (L'affresco barocco: da Guercino a Cortona). Negli anni Trenta del Seicento, tornato a Cento e poi a Bologna, Guercino segna l’inizio di una nuova stagione, quella  del classicismo barocco.

Bernini
Per approfondimenti su Gian Lorenzo Bernini (1598-1680), si rimanda alla sezione "Roma Barocca", ricca di filmati su opere dell'artista, a partire dalle sue fontane, a quelle più complesse ed emblematiche (La Cappella Cornaro di Bernini) raccontate da noti studiosi. Esaustiva la serie in otto puntate di Tomaso Montanari, La libertà di Bernini.

Borromini
Francesco Borromini (1599-1667), di origini ticinese, giunge a Roma intorno al 1619. Artista e architetto di grandissimo valore, Borromini vive un'esistenza travagliata (Francesco Borromini, una biografia), sempre tesa a ribadire una visione della vita e della creazione molto diversa da quella del suo rivale Bernini (Borromini: eleganza, rigore e tormento). Il suo capolavoro,  Sant'Ivo alla Sapienza, è qui raccontato in un documento storico dall'architetto e critico Bruno Zevi (Bruno Zevi e Sant'Ivo alla Sapienza di Borromini)

Pietro da Cortona
Pietro Berrettini (1597-1669), noto come Pietro da Cortona, fu un pittore e un architetto del primo Barocco romano, insieme a Bernini e Borromini (Cortona a Roma: i toscani nell'Urbe). Considerato il suo capolavoro, la volta di Palazzo Barberini con Il Trionfo della Divina Provvidenza, iniziata nel 1633 in onore di Urbano VIII (Palazzo Barberini: il manifesto del Barocco), è l'opera più rappresentativa del Barocco romano. A questa, seguivano gli affreschi per Palazzo Pitti a Firenze (Firenze: Pietro da Cortona a Palazzo Pitti).

Algardi e Mochi
Alessandro Algardi (1598–1654), scultore bolognese formato nell’accademia di Ludovico Carracci, approda a Roma dal 1625, dove studia il classico nei reperti antichi collezionati dal cardinale Ludovico Ludovisi. Protagonista della nascita dell’arte barocca, appena eletto papa Innocenzo X Pamphili, Algardi con  il suo spiccato gusto classico, si oppone al Bernini, protetto dal precedente papa Barberini. Per la Basilica di San Pietro e non solo, lo scultore realizza statue enormi, monumenti funerari e pale d'altare. Autore particolarmente attento al dettaglio, Algardi fu  tra i ritrattisti più richiesti dell'epoca, particolarmente abile anche nei piccoli busti realizzati per personaggi importanti del tempo.  
Francesco Mochi (1580–1654), scultore toscano formato nella Firenze di Donatello e Michelangelo, realizzò il suo primo capolavoro ispirato ai virtuosismi manieristi del Giambologna, per il Duomo di Orvieto (Annunciazione, 1603-08). Mochi è stato uno degli iniziatori del barocco: suoi, i due monumenti equestri di Piacenza dedicati a Ranuccio ed Alessandro Farnese, (Forme e origini del Barocco). A Roma dal 1629, lavorò per importanti chiese (Sant’Andrea della Valle, San Giovanni dei Fiorentini), tra cui San Pietro, dove realizzò per uno dei pilastri della cupola, un capolavoro della vecchiaia, la Santa Veronica. Anche Mochi, come Borromini, entrò spesso in collisione con Bernini, seppur molto apprezzato da Urbano VIII.

Baciccio e Pozzo 
Giovan Battista Gaulli (1639–1709), detto il Baciccio, nasce a Genova, città che nel Seicento, grazie a un porto di commerci fluenti con il con il Nord Europa, ospitò artisti del calibro di Rubens e Van Dyck. Dopo la morte della famiglia per la peste, Baciccio si trasferisce a Roma, e diventa il protetto di Bernini. A Roma raggiunge presto il successo con opere mitologiche, ritratti papali e pale d'altare, ma la svolta avviene nel 1674, con l'affresco del Trionfo del Nome di Gesù, realizzato per la Chiesa del Gesù (Giovan Battista Gaulli e la Chiesa del Gesù).
Altro esponente di spicco del tardo Barocco, l'artista trentino Andrea Pozzo (1642–1709), architetto, pittore e teorico di prospettiva. Straordinariamente versatile, la vita di questo artista, in perfetta linea con quella dei suoi contemporanei, fu intensa di attività che lo obbligarono a numerosi e frequenti spostamenti. Da Trento, passando per Milano, giunse a Roma, dove affrescava la volta e l'abside della Chiesa di Sant'Ignazio, opera che lo renderà noto in tutta Europa per i mirabili effetti ottici di sfondamento spaziale (Andrea Pozzo nella Chiesa di Sant'Ignazio).

Le pillole sono state realizzate e condivise con Rai Cultura, dalla Società Dante Alighieri, è appartengono alla serie "Le Pillole della Dante", brevi video-lezioni tematiche con studiosi che affrontano argomenti diversi di Storia, Storia dell'Arte, Letteratura, Musica, Cinema e altro. 

Alessandro Zuccari, professore Ordinario di Storia dell’arte moderna e Coordinatore del Dottorato di ricerca di Storia dell’Arte all’Università di Roma La Sapienza e Socio corrispondente  dell’Accademia Nazionale dei Lincei. Dal 2002 è uno dei quattro componenti della Commissione Opere d’Arte della Banca d’Italia e dal 2006 è membro del Comitato d’Indirizzo della Fondazione Roma. Ha partecipato all’ideazione della rivista “Art & Dossier” come co-direttore scientifico dal 1985 al 1990; ha collaborato con “Storia dell’arte”, “Bollettino d’Arte”, “ARS Arte e Storia” e con altre riviste scientifiche.